Volto sorridente e selfie. I due big del centrodestra, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, allontanano le indiscrezioni sui malumori tra i due, dopo l’incontro flop di ieri a Milano. Nella città meneghina, infatti, il leader del Carroccio, infastidito dal ritardo di Meloni dovuto a un ritardo del treno, ha lasciato l’appuntamento elettorale per il candidato sindaco Bernando prima dell’arrivo della leader di FdI.

Adesso i due lanciano al loro elettorato segnali che dovrebbero essere tranquillizzanti. “Vinciamo e cambiamo l’Italia!“, scrive così il leader della Lega sui suoi canali social, postando il selfie con Meloni. Lo scatto è di questa mattina a Spinaceto, periferia di Roma, a margine della conferenza stampa del centrodestra, in occasione della chiusura della campagna elettorale per la corsa al Campidoglio.

Il selfie è stato preceduto da sorrisi, strette di mano e abbracci tra Salvini e Meloni in favore di telecamere e fotografi. Un modo per calmare le acque dopo i dissapori sorti ieri a Milano. “C’è affetto politico, siamo destinati a governare assieme“, dice il segretario leghista.

L’ultima spinta per Michetti

L’incontro tra i leader dei due partiti della coalizione di centrodestra arriva in occasione della campagna elettorale delle amministrative per Enrico Michetti, nell’ultimo giorno utile prima del silenzio che precede la chiamata alle urne. Il candidato sindaco del centrodestra a Roma deve affrontare una sfida importante: superare il primo turno e avere la meglio sull’avversario al ballottaggio.

Una scommessa su cui Meloni e Salvini hanno investito tantissimo. Per questo il leader della Lega, travolto da divisioni interne al partito e scandali che pesano sul suo ex spin-doctor Morisi, rilancia la vittoria. E che crede di avere già in mano. “La vita vera sconfigge la fantasia, qualcuno parla di divisioni ma sono convinto che il voto di domenica e lunedì sarà una sorpresa eccezionale. Qualcuno sbircia dal buco della serratura e poi fa articoli di giornali, la vita vera sarà quella di domenica e lunedì“.

E poi sulla tenuta nazionale del centrodestra risponde a chi gli chiede chi sarà il vero vincitore di queste amministrative per cui i partiti hanno investito molto nelle cinque principali città d’Italia, trovando non sempre gli accordi sperati. “Chi vince? Chi da lunedì avrà più sindaci avrà vinto, chi ne avrà meno avrà perso. Semplice. In casa Pd e M5s ci saranno molti meno sindaci, il centrodestra ne avrà di più“, sostiene Savini. E su Roma rilancia, attaccando il Pd e il M5S su un probabile accordo. “Mi rifiuto di pensare ad altri cinque anni di incapacità Pd e M5s, perchè questi hanno già fatto l’accordo sottobanco – sostiene Salvini – Noi non faremo accordi con nessuno, questi siamo“.

In difesa del candidato sindaco

Giorgia Meloni fa quadrato intorno a Michetti, considerato dalla sinistra come un candidato improvvisato. “Alla sinistra che parla di Michetti come una macchietta, dico di non esagerare. Michetti e’ stato consultato da 840 sindaci di sinistra, quindi se lui è una macchietta ci dicono quanto sono macchiette i sindaci che lo hanno chiamato per problemi che da soli non sapevano risolvere“, ha detto Meloni. Per poi rilanciare la forza del centrodestra: “Noi non stiamo insieme per interesse. Non come la sinistra, che occupa le poltrone solo per evitare che il centrodestra vada al governo“.

“Mani pulite”

Atteso l’intervento del candidato sindaco a Roma Enrico Michetti, che ha cercato di tranquillizzare gli elettori sulla sua nomina. “Chi è Michetti? Michetti è un signore che ha gestito oltre 1.200 procedure complesse e miliardi di euro. Ma le mie mani sono pulite. Vivo da 55 anni nella stessa via e mantengo lo stesso tenore di vita da sempre“, ha detto  nel corso della conferenza stampa di fine campagna elettorale alla presenza del segretario della Lega, Matteo Salvini, della leader di Fdi, Giorgia Meloni e del vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. Un’affermazione che riprende quanto detto pochi minuti prima dal leader del Carroccio, che si era speso in un feroce attacco contro l’amministrazione della sindaca uscente Virginia Raggi del M5S. “Dopo 5 anni di onestà onestà, ereditiamo una città con cinghiali, monnezza, autobus in fiamme. Noi vogliamo un sindaco onesto ma non basta, ne serve uno anche capace. Questi, perché Pd ed M5s si stanno già mettendo d’accordo, sono due facce della stessa medaglia. Io mi rifiuto di pensare ad altri 5 anni di incapacità come quelli che abbiamo appena visto“.