La campagna elettorale
Dal “me ne fotto” al “grazie”, Maresca si aggrappa ai partiti

Solo pochi mesi fa, tra una cantilena e l’altra sul presunto carattere civico della sua candidatura, Maresca cercava di fuggire da quegli esponenti politici che lo tiravano per la giacchetta. Esasperato dalle pressioni, inaugurava il suo primo comizio con un fragoroso «io dei simboli dei partiti non me ne fotto». Ieri la giacca non l’aveva, alla fine devono avergliela tirata così tanto da strappargliela. E il risultato è che oggi il pm è apertamente sostenuto da Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Cambiamo e Noi con l’Italia e che li ringrazia pure. Qualcuno, all’epoca, gli ha rimproverato il linguaggio non proprio forbito, altri l’inesperienza e l’ambiguità visto che, come ha ammesso lui stesso ieri nella conferenza stampa, «io Salvini l’ho incontrato in segreto e voi giornalisti non ve ne siete nemmeno accorti». In realtà non è proprio così: il Riformista è stato l’unico a rimproverare a Maresca la scarsa chiarezza sulle sue ambizioni da sindaco quando ancora indossava la toga di sostituto procuratore generale di Napoli.
Ma torniamo al “grazie”. Proprio il pm che “se ne fotteva” dei partiti, ora li ringrazia e il motivo è presto detto: le liste Prima Napoli, che di fatto è la formazione della Lega, Maresca sindaco e Catello Maresca sono state bocciate dalla commissione prefettizia. L’esclusione è appesa un filo e l’unico a poterla ribaltare è il Tar che si pronuncerà tra lunedì e martedì. Nel frattempo, però, Maresca sa benissimo che qualora la ricusazione dovesse essere confermata, proprio quei partiti tanto odiati diventeranno la sua forse unica speranza di essere eletto sindaco e realizzare il suo progetto per la città.
Mare, sicurezza, lavoro, cultura e verde sono i punti principali del suo documento programmatico, lungo poco più di venti pagine e corredato di cifre e grafici. Maresca è convinto di vincere, pure ora che la spaccatura nella sua coalizione e la possibilità del voto disgiunto rimescolano le carte in tavola e sondaggi. È proprio vero che la politica è imprevedibile. L’atteggiamento del pm, che ora si aggrappa ai partiti dopo aver tentato di prenderne le distanze, era invece prevedibilissimo.
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