Gli appuntamenti elettorali, segnati di rosso nelle agende di Bruxelles, erano quelle di luglio in Spagna, e di ottobre in Polonia. Il quarto ed il quinto Paese più consistenti di Europa rappresentavano un test determinante sulle tendenze politiche in atto, in vista del rinnovo del Parlamento Europeo del prossimo 9 giugno. In entrambi i Paesi è uscita pesantemente sconfitta l’alleanza sovranista, il progetto che da mesi vede impegnata Giorgia Meloni, leader dei Conservatori. In Spagna la possibile collaborazione tra popolari e Vox ha indotto l’elettorato a preferire il pur debole governo socialista di Pedro Sanchez.

Il partito di destra, gemello di Fratelli d’Italia, seppure premiato dai sondaggi della vigilia e dalle visite della nostra Presidente del Consiglio, è uscito con le ossa rotte. Così l’asse vagheggiato tra Manfred Weber e il gruppo di Ecr, che pure ha smosso la fantapolitica di questi mesi, ha liberato malamente la scena.

Così siamo arrivati ad ottobre, il voto di domenica scorsa a Varsavia. Anche in questo caso i pronostici erano tutti per il partito di governo, i nazionalisti di Pis, mentre veniva dato in ascesa anche il raggruppamento estremo di ‘Confederazione’, finito con il 7,16%, ultimo delle cinque formazioni che hanno superato le soglie di sbarramento. In Polonia non ha vinto il ‘campo largo’, tanto caro ad Elly Schlein e a molti democratici italiani, ma una vera e propria alleanza di Centro, guidata da Donald Tusk, dove spicca il 14,4 incassato da Terza Via, emanazione nazionale di Renew Europe. In pratica è una riproposizione della maggioranza Ursula, con i socialdemocratici in posizione minoritaria, rispetto ai popolari ed ai centristi.

Il risultato di questo test che precede le elezioni europee è indubitabile: a perdere, prima di tutti, è stata Giorgia Meloni, intanto perché il suo sogno di insediarsi a Bruxelles, è uscito fortemente ridimensionato, se non proprio annullato. Cosa farà ora la nostra Presidente del Consiglio? Cambierà la sua agenda e le sue alleanze, a partire da quella con Orban?

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Toscano di Pelago in provincia di Firenze ed europeista da sempre. Classe’66, laureato in Scienze Politiche e deputato al Parlamento Europeo per Italia Viva nel gruppo Renew Europe. A Bruxelles dal 2014 e prima Consigliere Comunale, Vicesindaco e Consigliere Regionale. Padre di 3 figli e scout, in politica e nella vita.