Seggi aperti fino alle 20, poi lo spoglio. Aleggia l’incertezza sull’esito finale che vede i quattro partiti contendersi il primo posto dopo 13 anni di Mark Rutte il 56enne politico olandese liberaldemocratico alla guida del Paese dal lontano ottobre 2010, aveva dato le dimissioni lo scorso luglio. Cala l’affluenza: secondo Ipsos a metà mattina era del 14%, in discesa rispetto all’ultima tornata pre-Covid del 2017.

E c’è anche un seggio speciale ad Amsterdam. Per la prima volta, gli elettori olandesi possono votare presso la Casa di Anne Frank per le elezioni parlamentari di oggi.

Elezioni Olanda, si vota dentro la casa di Anna Frank

La scelta di aprire il seggio in “uno dei luoghi che ci ricorda cosa può accadere quando la democrazia e la giustizia crollano” vuole richiamare l’attenzione sull’importanza della “libertà, della parità di diritti e della democrazia“, ha dichiarato la Fondazione Anne Frank. Per chi sceglie di votare alla casa storica, in regalo una matita rossa con una citazione di Anna Frank: “È meraviglioso che nessuno debba aspettare un minuto per cambiare il mondo”.

Elezioni Olanda, il voto dei leader dei principali partiti

Tutti i leader dei partiti di punta in corsa alle elezioni politiche nei Paesi Bassi hanno votato questa mattina. Tra selfie e messaggi social, i quattro candidati in testa ai sondaggi per succedere al premier uscente Mark Rutte hanno colto l’occasione per lanciare un ultimo appello agli elettori.

Dilan Yesilgoz, la leader erede di Mark Rutte

La leader di origini curde dei liberali di centrodestra del Vvd, Dilan Yesilgoz, considerata l’erede di Rutte, si è presentata al Club Panama ad Amsterdam per esprimere il suo voto. Dita incrociate a favor di telecamere, la ministra della Giustizia uscente su X ha invitato gli olandesi a scegliere “risolutezza e stabilità”.

Geert Wilders, il candidato anti-Islam

Il leader di estrema destra del Pvv, Geert Wilders, ha votato al municipio dell’Aja poco dopo le 9 di mattina. Volato in testa ai sondaggi della vigilia, il candidato anti-Islam è arrivato accompagnato dalle guardie del corpo, atteso da un gran numero di giornalisti assiepati al seggio sin dalle prime luci dall’alba. In passato alfiere della Nexit, nelle ultime ore Wilders ha continuato imperterrito nei suoi messaggi contro l’accoglienza dei migranti. “Dobbiamo dirlo: qui non si può entrare!”, ha scritto sui social rilanciando alcuni passaggi dell’ultimo dibattito televisivo con le richieste di “frontiere chiuse e zero richiedenti asilo” e “alloggi per gli olandesi”.

Frans Timmermans, il padre del Green Deal Ue

Voto invece a Maastricht, sua città natale, per il leader della lista congiunta Socialdemocratici-Verdi (PvdA-GL), Frans Timmermans. Il padre del Green Deal Ue è arrivato al seggio con i figli, i nipoti e l’inseparabile Flat-coated Retriever nero. “Ho votato con tutto il cuore Esmah”, la leader dei Verdi, ha riferito su X, sollecitando tutti a esprimersi per “un’Olanda giusta e verde”.

Pieter Omtzigt, il ‘ribelle’ cristiano-democratico

Anche il fondatore del Nuovo contratto sociale (Nsc), il ‘ribelle’ cristiano-democratico Pieter Omtzigt, ha votato con la moglie nella Fabbrica-Museo di Enschede. “È tempo di cambiare dopo tanti scandali” e “quel cambiamento e quella nuova gestione non arriveranno con i vecchi partiti”, è stato il suo appello

 

Redazione

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