Dopo 13 anni, i Paesi Bassi avranno finalmente un nuovo primo ministro: oggi infatti si svolgeranno le elezioni politiche nazionali, dopo che nel luglio scorso Mark Rutte, il 56enne politico olandese liberaldemocratico alla guida del Paese dal lontano ottobre 2010, aveva dato le dimissioni. Troppe infatti, specie sulla politica migratoria, erano state le divisioni all’interno del quadripartito che governava l’Olanda: i liberali del VVD (Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia), i liberali progressisti di D66 (Democratici 66), i cristiano-democratici del CDA e i calvinisti dell’Unione Cristiana. Quattro partiti tutti più o meno centristi, cui Rutte, che tempo fa ha annunciato di voler rinunciare alla politica nazionale ed ora è in pole position per andare al comando della Nato sostituendo il norvegese Stoltenberg, aveva interrotto improvvisamente l’esperienza governativa.

Elezioni Paesi Bassi, i sondaggi

Nell’assai complicata e volubile politica olandese, dove il neonato partito dei contadini (BBB), in contrasto con la politica ambientale di Bruxelles, nel giro di 12 mesi è passato dall’8% nei sondaggi al 22% di aprile ed al 5% delle ultime rilevazioni, quattro sono i partiti che tutti danno in pole position: i liberali del VVD che dal 21,9% delle ultime elezioni terrebbero con un 16-18% dei voti; il partito per la Libertà (PVV), un movimento di cittadini di destra, nazionalista, euroscettico e esplicitamente anti-Islam, stimato in crescita tra il 14 e il 17%, tanto da indurre più di un commentatore di attendersi una forte affluenza della sinistra al voto, con l’obiettivo di “fermare” la destra al governo; l’alleanza tra verdi e laburisti (GL/PvdA), con percentuali tra il 14% ed il 16% e guidata dall’ex commissario europeo all’ambiente Frans Timmermans che sere fa è apparso in una trasmissione televisiva dove gli è stato fatto cantare l’inno della Roma (romanista convinto, parla infatti molto bene l’italiano); infine il Nuovo Contratto Sociale (NSC), un partito nuovo di zecca guidato da un popolare ex deputato cristiano-democratico e quotato nei sondaggi dal 12 al 15%. Male invece i liberali progressisti di D66, che dal 15% delle scorse elezioni scenderebbero al 6%. Nessun partito, quindi, sembra probabile che prenda più del 20% dei voti e, come spesso è accaduto nella politica olandese, il prossimo governo verrà fuori dopo negoziati di coalizione che potrebbero durare anche dei mesi.

La crescita di Dilan Yeşilgöz

Diverse le tematiche affrontate in campagna elettorale: tra emergenza ambientale, politiche europee sul clima, crisi abitativa, uno scandalo per presunte frodi nei benefici per l’assistenza all’infanzia, sarà però la questione migratoria l’argomento principale che motiverà il voto. Secondo un ricercatore del principale istituto di sondaggi olandese, Peter Kanne, “da sinistra a destra, la gente pensa che l’immigrazione sia diventata un problema troppo grande” e sarebbe questo all’origine della forte crescita nei sondaggi del partito nazionalista per la Libertà. Non è un caso che Dilan Yeşilgöz, candidata primo ministro e nuova leader del partito di Rutte, di origini curda, nata in Turchia ed immigrata con la famiglia quando era bambina, abbia preso una posizione non particolarmente aperturista sul tema. “C’è stato un flusso eccessivo di persone, non solo richiedenti asilo ma anche lavoratori migranti e studenti internazionali, il che significa che non abbiamo la capacità di aiutare i veri rifugiati”, ha dichiarato. Secondo la gran parte dei commentatori olandesi, è però pressoché impossibile che i liberali si coalizzino al governo con la destra, ipotesi che peraltro Yeşilgöz ha del tutto escluso l’altro ieri. Poi, certo, bisognerà attendere i risultati per scoprire se anche in Olanda la politica è l’arte del possibile.

Giornalista, genovese di nascita e toscano di adozione, romano dai tempi del referendum costituzionale del 2016, fondatore e poi a lungo direttore di Gay.it, è esperto di digitale e social media. È stato anche responsabile della comunicazione digitale del Partito Democratico e di Italia Viva