Non stimo i miei competitori: Gualtieri e Michetti sono stati messi lì dai rispettivi partiti, dicono cose vecchie, con loro si torna indietro“. Sono accuse al vetriolo quelle rilasciate in esclusiva dalla sindaca di Roma Virginia Raggi al giornalista del Corriere Giuseppe Di Piazza. La prima cittadina della Capitale, in corsa per una riconferma del mandato al Campidoglio ha parole anche per l’avversario Carlo Calenda, di cui, sottolinea Raggi, “non mi piace nulla: sia lui che il suo collega dell’Economia quando sono stati ministri non hanno supportato Roma e oggi si presentano come novelli padri della Patria“. Raggi non nasconde i malumori con gli avversari in corsa per la nuova consiliatura, definendoli “incompetenti”.

La prima cittadina di Roma rivendica i risultati ottenuti in cinque anni di consiliatura e lancia un altro attacco agli avversari: “Ho trovato una macchina amministrativa ferma — ricorda al Corriere — l’ho fatta funzionare e ora la so guidare. Ma va anche in autonomia. Gli altri candidati non sanno nulla di bilanci, c’è una totale incompetenza sulla gestione amministrativa“. Per poi raccontare come stia risalendo nei sondaggi, grazie alla conquista delle periferie: “Ora sto andando a vedere una strada dove abbiamo portato la luce dopo 40 anni. Sembrano cose minime, ma per la gente è rivoluzionario. Abbiamo avviato la costruzione di depuratori, di strade dove non c’erano… Roma è la città della Formula E, dei grandi eventi, ma anche delle periferie“, ha detto al Corriere.

Poi rilancia i progetti che avvierebbe se fosse rieletta. Parte dai trasporti, per cui sono in corso interventi per 12 nuove linee tram e 39 km di linee metropolitane, e poi pensa ai rifiuti, tema di controversia tra Regione e Comune. Raggi sostiene di aver risanato i conti di Ama che presentavano 13 anni di bilanci falsi e fatto un nuovo piano industriale. Per poi lanciare la palla al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dal quale si aspetta che costruisca le discariche nel Lazio. “Lui dà ultimatum e poi non fa niente“, accusa la prima cittadina di Roma.

“Io sindaca delle periferie”

Per ribadire la sua missione nelle periferie romane, Raggi ieri si è recata nel VI Municipio, nel quartiere delle Torri, accompagnata dal leader del M5S Giuseppe Conte, dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio e dalla vicepresidente del Senato Paola Taverna. Era un evento per sostenere la candidata sindaca di Roma e consolidare l’appoggio del Movimento a Raggi, attraverso un endorsement dell'”avvocato del popolo” davanti a centinaia tra militanti ed esponenti romani del Movimento.

Conte ha promosso l’idea di Raggi di partire proprio dalle periferie della Capitale, i luoghi che le hanno assicurato il mandato cinque anni fa. “Questa non è periferia, questo è un angolo di Roma che offre una visuale differente, e la arricchisce dal punto di vista sociale e economico – ha affermato Conte – Noi dobbiamo superare il concetto di periferia: nella città che vogliamo possiamo ragionare di un centro e di aree mediane, ma tutte devono partecipare alla ricchezza e alla vita sociale di Roma. Virginia ha interpretato questo progetto del M5S“. Per poi rilanciare il difficile mandato della sindaca uscente Raggi. “Anche Virginia ha una prospettiva diversa, e ha dovuto organizzare un percorso oscurato dai media, dileggiato, svillaneggiato. Ma noi lavoriamo per voi. Abbiamo bisogno di voi. Virginia ha bisogno di raccogliere i frutti di un lavoro meticoloso e oscuro“, ha detto Conte circondato dai fotografi.

L’endorsement a Raggi è arrivato anche da Di Maio, che parlando dei fondi del Pnrr ha detto: “Vi chiedo di affidare quei soldi ad una sindaca che sa come spenderli: Virginia Raggi“, riferendosi ai 230 miliardi di euro in arrivo da Bruxelles.

La sindaca ha ripetuto il mantra diversità: “Mi chiamano la sindaca delle periferie perché Roma è anche questo e ha bisogno di essere amata. In questo quartiere abbiamo iniziato a portare servizi come luce. Forse non se lo ricordano i candidati sindaci, perché nessuno si è degnato in quartieri come questo a portare servizi. Alcuni candidati sindaco vedo che pensano ad una Roma futuribile ma qui per decenni non hanno portato i sevizi – ha aggiunto Raggi -. Noi invece vi abbiamo ascoltato e abbiamo portato la luce“. Per poi lanciare un attacco al centrodestra e al leader della Lega: “Non prendiamo lezioni da chi la chiamava Roma ladrona e ora si candida a sindaco. Non prendiamo lezioni da chi ci deve 49 milioni o da chi ha lasciato 13 miliardi. Noi non prendiamo lezioni da nessuno ma le vogliamo dare“, ha affermato la sindaca uscente.

“Dal 2017 chiusi 5 campi rom”

L’ultimo report del Campidoglio, pubblicato oggi, presenta un quadro sulla gestione dei campi rom nella Capitale. Secondo l’ultimo rapporto contenente i dati e gli interventi attuati nell’ambito del Piano rom, dal 2017 a oggi nella Capitale sono stati chiusi i campi rom di Camping River, Schiavonetti, Foro Italico, Monachina e l’area F di Castel Romano. Inoltre si è in fase avanzata su Barbuta, già svuotato del 65 per cento e che verrà chiuso a breve. Emerge una netta diminuzione di presenze non solo nei grandi campi autorizzati, ma anche negli insediamenti informali. Dai 4.503 residenti del 2017 si arriva a dicembre 2020 a 2.652 presenze. In poco meno di 4 anni, dunque, le persone uscite dai campi autorizzati sono state 1.851 pari ad un calo del 41,1 per cento. Forte diminuzione di presenze anche nei micro insediamenti abusivi e nelle aree golenali dove si registra un calo del 34,9 per cento.

Come riporta il documento del Campidoglio, negli ultimi quattro anni sono stati svolti 6.997 colloqui individuali, 3.665 interventi socio sanitari, 1.507 attività  per regolarizzazione documentale, 165 interventi di inclusione occupazionale, 56 patti per l’inclusione abitativa, 23 patti per il cohousing. Sono 65 le famiglie che hanno trovato casa in autonomia. Il Piano rom di Roma Capitale, spiegano dal Campidoglio, ha previsto una modalità di fuoriuscita dai campi graduale per offrire adeguata sistemazione ai nuclei familiari e agli individui che si trovano in stato di effettivo e documentato bisogno alloggiativo ma anche per aiutare numerosi utenti a superare problemi documentali e di residenza di ostacolo ai processi di inclusione, oltre a sviluppare percorsi personalizzati di orientamento e formazione per migliorare la bassissima occupabilità dei residenti nei campi prevedendo anche contributi economici per l’avvio di iniziative di self employment.

Per quanto concerne, infine, il fenomeno dei roghi tossici, si registra una diminuzione dell’83,2%: a fronte di un numero di roghi tossici pari a 119 nei primi 5 mesi del del 2017 ne vengono registrati 20 tra gennaio e maggio 2021, testimonianza dell’impegno profuso dall’amministrazione e dalle Forze di Polizia nel contrasto di tali fenomeni di illegalità. In particolare, si sottolinea che nel primo semestre del 2021 i villaggi di Via Candoni e di Via La Monachina non registrano alcuna segnalazione.