Le urne sono aperte dalle 7 di domenica alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15 per la sfida finale. Chi diventerà sindaco di Roma, Enrico Michetti o Roberto Gualtieri? Una sfida che potrebbe esse all’ultimo voto. Due settimane fa il candidato di centrodestra conquistò 334.548 pari al 30,14% dei consensi. Gualtieri si è fermato invece a 299.976, ovvero il 27,03. A quest’ultimo però sono arrivati gli endsorment, a titolo personale, di Carlo Calenda e Giuseppe Conte.

Nessuna dichiarazione di voto invece dalla sindaca uscente Virginia Raggi. Incognita è l’affluenza: 48,54 quella registrata al primo turno e i timori sono per una situazione anche peggiore in questo turno di ballottaggio. Meno della metà degli aventi diritto al voto ha espresso la sua preferenza al primo turno. Gli occhi saranno puntati principalmente sulle periferie che nel 2016 consacrarono Virginia Raggi e il M5s ma che in quest’ultima tornata già due settimane fa hanno quasi disertato i seggi, essendo invece centrali – per il numero degli aventi diritto – nella partita delle elezioni amministrative. Secondo gli analisti “quei voti saranno decisivi”.

“Andate a votare. Il voto è la potenza del cittadino e l’essenza della democrazia. Anche quando gli esiti di questo processo ti fanno parecchio incazzare”. Così Carlo Calenda, leader di Azione su twitter. Poco dopo, sempre su twitter, Calenda ha postato la sua foto al seggio, aggiungendo: “Con aria mesta ma ho fatto il mio dovere”.
Si vota anche nei municipi. In 14 dei 15 territori di Roma la sfida è tra il candidato di centrodestra e quello di centrosinistra. Solo al VI la sfida è centrodestra – M5s. In 9 municipi la coalizione di centrodestra è in vantaggio.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.