L'Europa al centro del dibattito al Meeting di Rimini
Europa unita? Nuove energie per il Vecchio Continente
A Rimini si parla di Europa. Durante l’incontro che ha visto la presenza del Ministro Fitto, tutti i relatori hanno convenuto che la prossima legislatura europea, che prenderà avvio con le elezioni del giugno 2024, dovrà essere una legislatura costituente.

Anche quest’anno l’Europa è tra i temi al centro del dibattito al Meeting di Rimini. A partire dalla domanda “Quale l’orientamento culturale e politico delle istituzioni europee nei prossimi anni, anche in vista delle elezioni che aspettano il vecchio continente?” si sono confrontati il ministro degli affari europei Raffaele Fitto e gli europarlamentari Pina Picierno (PD-PSE) e Massimiliano Salini (FI-PPE).
L’incontro è iniziato con un saluto della Presidente del parlamento europeo Roberta Metsola, in collegamento, seguito da una riflessione dell’ex ministro degli esteri Enzo Moavero Milanesi. il dialogo, moderato da Giorgio Vittadini, si è sviluppato intorno ai modelli che l’Unione dovrebbe assumere dal punto di vista politico ed economico e sulle potenzialità di una politica di difesa comune.
Tutti i relatori hanno convenuto che la prossima legislatura europea, che prenderà avvio con le elezioni del giugno 2024, dovrà essere una legislatura costituente. Se per Salini l’architettura istituzionale deve avere al centro l’uomo, per Picierno quello dell’UE è un processo tuttora in corso giunto all’ultimo miglio, ma per entrambi è prioritario il superamento del diritto di veto in seno al consiglio europeo. Per il ministro Fitto invece l’Unione ha un problema di governance che può essere superato definendo e delineando “i compiti principali che devono essere svolti a livello europeo”. Per Fitto è necessario che l’Unione Europea sia in grado di confrontarsi con i giganti che la circondano e per farlo deve assestarsi su quattro filoni: politica estera, di difesa, industriale e migratoria.
E proprio sulla politica di difesa si è concentrata la seconda parte del confronto.
Nessuno degli ospiti ha messo in dubbio l’importanza del rapporto privilegiato con gli Stati Uniti e di quanto sia fondamentale la Nato per la sicurezza del continente europeo. Il ministro Fitto ha ribadito che “L’Europa deve iniziare a costruire la sua politica di difesa inserendola in una dinamica che rafforzi il suo ruolo all’interno dell’Alleanza Atlantica”. Per il ministro degli affari europei l’approccio deve essere strategico e guardare lontano, in modo che non debba continuare “ad affrontare le questioni sull’onda lunga delle crisi”. Anche per questo l’Unione deve impostare la sua politica estera guardando anche al Mediterraneo e all’Africa ed interrogarsi sulla sua capacità di allargamento: “Rischiamo di aprire una riflessione senza avere capacità e mezzi per realizzarle”.
Il tema dell’ultimo blocco di interventi è stato quello economico. Anche su questo pare esserci piena comunanza tra i rappresentanti delle famiglie politiche europee dei popolari, dei socialisti e dei conservatori. Si può costruire un modello che tenga insieme la libera iniziativa del singolo e l’indispensabile intervento dello stato quando occorre. Tutti hanno sottolineato quanto sia importante trovare un accordo sul nuovo patto di stabilità. Il ministro Fitto ne ha approfittato per ricordare che quello che ha chiesto il governo Meloni alle istituzioni europee è di poter utilizzare le ingenti risorse messe a disposizione da Bruxelles con maggiore flessibilità. Questo “può aiutare la modernizzazione del nostro paese, soprattutto sul piano energetico ed è in questo senso che sono state proposte modifiche al PNRR.” In un’ottica, ha detto Fitto, che si basi sullo slogan: “cambiamenti rapidi chiedono risposte adeguate”.
Giorgio Vittadini traendo le conclusioni ha ricordato che “senza un posizione ideale non si fa politica” ma “forze diverse possono costruire un punto comune”. Chissà se quello a cui abbiamo assistito al Meeting di Rimini è un assaggio di future collaborazioni in seno al Parlamento Europeo.
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