Come un colpo di cannone. L’annuncio di Matteo Renzi su Twitter colpisce forte, ingenera decine di migliaia di reazioni. “Stiamo lavorando per portare a Bruxelles diversi parlamentari europei che non siano sovranisti o populisti. Persone che credono negli Stati Uniti d’Europa”, scrive assertivo. È il segnale. È fatta. O quasi: l’annuncio dell’accordo sulla lista unica dei riformisti ed europeisti arriverà oggi. Alle 17, quando nella sede di +Europa si riunirà il vertice tra le forze politiche dell’area. Al termine, l’accordo dovrà assegnare a ciascuna forza, a partire dalle due principali, Italia Viva e +Europa, le capolistature nei cinque collegi in cui è suddivisa l’Italia.

Riccardo Magi, segretario di +Europa, ormai vede il traguardo a portata di mano: “Sono convinto che se riusciremo a dare vita a questa lista, sarà la vera novità di queste elezioni europee e potrà raccogliere il sostegno e il consenso di tutti coloro che sono convinti che serva mettere al centro il tema dell’Europa e di un salto di qualità nell’integrazione politica europea verso gli Stati Uniti d’Europa. È l’urgenza più pressante per governare le grandi questioni che il mondo ci pone davanti”, ci dice Magi. Le sue parole sono consonanti con quelle di Renzi: “Stiamo lavorando per portare a Bruxelles diversi parlamentari europei che non siano sovranisti o populisti. Persone che credono negli Stati Uniti d’Europa. Persone che fanno politica. Perché serve l’Europa e serve la politica, mai come in questo momento drammatico per il futuro del pianeta. C’è chi pensa ai veti, io penso ai voti. So-no convinto che faremo un grande risultato”.

L’ottimismo c’è. I dettagli arriveranno. E qualcuno insinua il sospetto che arriverà anche Azione. “Vuoi che Carlo Calenda rimanga fuori da un’alleanza che riguarda ormai tutto il terzo polo al gran completo?”, ci suggerisce uno dei componenti del tavolo. Intorno, Iv e +Europa, Psi e Radicali Italiani, Volt e Liberaldemocratici. Non può mancare Azione. Il leader del “Fronte repubblicano” ha fatto la voce grossa. “Noi siamo molto aperti ad accogliere altre formazioni che si riconoscono nel liberalismo, nel repubblicanesimo. A +Europa ho detto più volte che siamo disponibili, ma ci vuole una coerenza. Quello che non possiamo fare è una operazione che include Renzi, Cuffaro, Cesaro. Perché gli italiani dovrebbero votare una accozzaglia che ha tutto dentro?”.

La risposta di Iv è affidata alla senatrice Raffaella Paita. “Gli attacchi quotidiani di Calenda a Matteo Renzi e a dirigenti di Italia Viva tradiscono l’aggressività di chi non ha idee e il nervosismo di chi ha più veti che voti. Quanto agli attacchi personali, sarebbe utile che Calenda accettasse di rinunciare all’immunità parlamentare e si presentasse in tribunale per rispondere alla denuncia fattagli da Armando Cesaro. Calenda non ha nulla di liberale e non ha nulla di garantista. Italia Viva non scenderà mai sugli attacchi personali come ogni giorno da mesi fa Carlo Calenda”.

Alta tensione, ma alla fine di necessità virtù: la lista unica è la sola prospettiva utile che hanno i soggetti politici dell’area per superare lo sbarramento. Chi non mancherà l’arcipelago delle liste civiche, realtà che ormai da tempo in Italia si è organizzata intorno alla Federazione dei Civici Europei. Proprio ieri, nella convergenza delle decisioni di questi giorni, i civici di tutta Italia hanno riunito l’Ufficio politico della Federazione Civici Europei. “L’entità e la dimensione dei fenomeni globali in cui ci troviamo im- mersi non consentono più alcuna forma di governo diversa da quella europea. I rapporti tra gli Stati fanno capire che siamo entrati nella stagione del multipolarismo competitivo. Nessuno è più protetto da altri, come è stato nel passato. Serve un movimento europeo forte per darci una meta, una governance comune e un’autodifesa proporzionata alla minaccia che incombe sull’Europa. Siamo partecipi e protagonisti di quel processo, faticoso ma ineludibile, che in Italia, si struttura intorno agli Stati Uniti d’Europa e a quei riferimenti valoriali della cultura cattolica cristiana, socialista, liberale, laica e riformista, che trova nei civici un elemento di novità: la prima esperienza italiana innovativa in grado di aggregare oltre 400 movimenti civici radicati in tutte le regioni del nostro Paese. La dimensione glocal, il locale in scala globale. Il micro che compone il macro, rap- presentano la visione condivisa e la ragione fondativa della Federa- zione costituita da Mezzogiorno Federato, Alleanza Civica del centro e Alleanza Civica del nord”. Ieri a capo della federazione civica è stato eletto Andrea Fora, Consigliere Regionale del Patto Civico per l’Umbria.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.