Commercianti e residenti nel panico: "Non vediamo più i falchi"
Far west e spari all’impazzata: il dramma di Enrico (in terapia intensiva) e Vittorio, gli operai feriti per errore
Due persone ferite per errore ai Quartieri Spagnoli a Napoli. Due operai raggiunti dai colpi d’arma da fuoco esplosi da persone in scooter nel corso di un raid di chiara matrice camorristica. Una stesa o un agguato, avvenuto poco prima delle 19 di mercoledì 16 giugno, dai contorni ancora poco chiari. Uno dei due, Enrico De Maio, 56enne incensurato residente nel quartiere Arenella, è ricoverato in gravi condizioni. E’ stato raggiunto da un proiettile al torace ed è stato operato per diverse ore all’ospedale dei Pellegrini per le lesioni al fegato. L’altro, Vittorio Vaccaro, 62enne residente nei Quartieri Spagnoli (con un precedente per truffa ma lontano dalla criminalità organizzata), è stato ferito di striscio a un braccio.
Scene da far west a Napoli dove da settimane si registra un’escalation criminale preoccupante. Quanto successo in pieno giorno e in un orario di punta in vico lungo San Matteo, nel cuore del centro città, è raccapricciante. Nella zona dove è avvenuto il raid non ci sono telecamere, una circostanza che non aiuta il lavoro delle forze dell’ordine. Una delle ipotesi percorsa dagli investigatori della Squadra Mobile diretta dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini (a indagare nello specifico è la sezione omicidi) è quella di un inseguimento con spari tra i pistoleri e una persona che sarebbe riuscita a sfuggire all’agguato. I due operai, che stavano terminando la giornata di lavoro, sono stati feriti a distanza di diversi metri.
De Maio è stato trasportato d’urgenza al ponto soccorso presente nella Pignasecca e operato in tarda serata. Attualmente è ricoverato in terapia intensiva. La prognosi è riservata, le sue condizioni sono stabili e tra i medici filtra un leggero ottimismo. Vaccaro si è invece recato autonomamente in ospedale ed è stato medicato riportando una prognosi di pochi giorni.
In mattina i poliziotti hanno condotto negli uffici di via Medina quattro sospettati. Sono stati interrogati per diverse ore anche se al momento non filtrano ulteriori dettagli e non risultano provvedimento di fermo. Sulla vicenda è intervenuto il capo della polizia, il prefetto Lamberto Giannini. “L’episodio di ieri è gravissimo ma sono fiducioso che, come già accaduto in passato perché Napoli vanta una straordinaria autorità giudiziaria e forze dell’ordine, la Squadra Mobile con tempi dovuti e investigazioni riuscirà a chiarire questo episodio” ha dichiarato a margine dell’inaugurazione della Sezione Giovanile Fiamme Oro della Polizia di Stato.
Commercianti e residenti nel panico: “Non vediamo più i falchi”
Il giorno dopo nel dedalo di vicoli che popolano i Quartieri Spagnoli residenti e commercianti fanno fatica a parlare. E’ ancora troppa la paura di quanto accaduto nel tardo pomeriggio del giorno precedente. Gli spari all’impazzata, le due persone ferite per errore e le bande armate che girano sempre più spesso indisturbate tra le viuzze di una zona rinata negli ultimi anni con l’apertura di numerosi bar, ristorantini e altre attività commerciali.
“Non vediamo più i falchi” commenta un commerciante. Un altro però ribatte: “Ci sono ma girano con i caschi e così sfuma l’effetto sorpresa“. In realtà i poliziotti della VI sezione della Squadra Mobile, guidati dal responsabile Luigi Vissicchio, girano in moto e dalla metà dello scorso aprile, su disposizione del ministero dell’Interno, sono tornati a indossare il casco dopo il grave incidente, nel corso di un inseguimento, costato la vita a Giovanoni Vivenzio, il 54enne sovrintendente capo della polizia in forza alla squadra investigativa del commissariato San Ferdinando.
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