Prima la proposta di legge firmata da 13 senatori meloniani per il ripristino della «certezza della pena» e per lo stop a «svuotacarceri» e «pene extramurarie»; adesso una proposta di legge sugli stupefacenti presentata dalla deputata di FdI Augusta Montaruli per garantire la certezza della misura cautelare in carcere e innalzare la pena a cinque anni di reclusione. Insomma, il partito che ha fatto prima eleggere come deputato e poi nominare come Ministro della Giustizia Carlo Nordio si muove in Parlamento in senso contrario al Guardasigilli.

La pdl di Montaruli, che è pure avvocato, è stata presentata il 12 aprile scorso e punta a modificare gli articoli 73 e 85 bis del decreto del presidente della Repubblica in materia di stupefacenti. Il testo, di due articoli, prevede, dunque, un giro di vite sulla droga anche quando il fatto sia qualificato come di «lieve entità». In questo caso, come ricorda la relazione che illustra la proposta, ripresa dall’Ansa, viene attualmente prevista la reclusione da sei mesi a quattro anni e la multa da 1.032 a 10.329 euro. Una previsione che, si evidenzia nel testo, «rende al momento impossibile applicare la misura cautelare in carcere».

Una possibilità che «si rende tuttavia necessaria quando la condotta tipica del reato per le modalità dell’azione determini, nonostante la lieve entità, un fenomeno criminoso comunque grave con il ritorno dello spacciatore sulla strada». Di qui la proposta, prevista all’articolo 1 del testo Montaruli, di innalzare a 5 anni la massima pena detentiva prevista. L’articolo 2 riguarda, invece, i casi di confisca. Anche in questo caso, nella legislazione attuale, vengono esclusi i casi di «lieve entità». La proposta di legge di Fratelli d’Italia, all’articolo 2, sopprime tale previsione «ampliando dunque il novero delle ipotesi di applicazione dell’istituto della confisca» ai casi di lieve entità.

«Una proposta demenziale», per il Segretario e onorevole di +Europa Riccardo Magi, primo firmatario di una proposta di legge sulla depenalizzazione delle droghe. «La cosa assurda – per il deputato radicale – è che non si coglie la necessità di distinguere tra diverse sostanze, in questo senso si ripropone l’impostazione folle e dannosa della Fini-Giovanardi tanto cara al sottosegretario Mantovano». Critico anche Marco Furfaro, deputato e membro della nuova segretaria del Partito Democratico: «Altro che garantismo, il governo non fa altro che inasprire pene e inventare reati».

Inoltre « l’approccio figlio della cultura proibizionista si è dimostrato un vero fallimento, che non ha risolto il tema dello spaccio né della dipendenza da stupefacenti. Questa legge non farà altro per produrre ulteriori costi per lo Stato senza risolvere il problema delle dipendenze tra i giovani». Quindi inasprimento delle pene, ampliamento del recinto per la custodia cautelare, con conseguente aumento del sovraffollamento. Chissà che ne pensa il Guardasigilli?