C’è anche Pietro Ioia, il garante dei detenuti del comune di Napoli (ruolo per il quale non riceve alcun compenso), tra le 8 persone arrestate nell’ambito di una operazione coordinata dalla procura di Napoli che avrebbe portato alla luce una associazione a delinquere finalizzata all’accesso indebito nel carcere di Poggioreale di cellulari e droga.

Stando a quanto emerso nelle indagini condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo del Gruppo di Castello di Cisterna e svolte nell’arco di sei mesi (dal giugno 2021 al gennaio 2022), l’organizzazione criminale prevedeva che la compagna di uno dei promotori, attraverso il garante Ioia, facesse recapitare ai detenuti, partecipi dell’associazione, cellulari e sostanza stupefacente di vario genere che, di conseguenza, venivano venduti alle altre persone recluse, creando un vero e proprio commercio illegale quantificato in alcune migliaia di euro.

Le otto persone destinatarie della misura cautelare (sei in carcere e due ai domiciliari) dovranno difendersi dalle accuse di associazione per delinquere finalizzata all’accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti e corruzione.

Secondo gli inquirenti, lo stesso Ioia, garante dei detenuti del comune di Napoli dal dicembre 2019 e vero e proprio punto di riferimento per i familiari dei carcerati nel denunciare abusi, orrori e difficoltà che avvengono in carcere, avvalendosi del suo ruolo, che gli consentiva libero accesso all’interno delle carceri, vi introduceva, previo compenso, dispositivi di telefonia mobile e sostanza stupefacente.

Addirittura Ioia, ex narcotrafficante che in passato ha scontato 22 anni di carcere e successivamente ha denunciato la Cella zero di Poggioreale (un luogo dove avvenivano le violenze da parte della polizia penitenziaria nei confronti dei detenuti), approfittava dei colloqui mirati a verificare le condizioni in cui versavano i detenuti, per effettuare le consegne che gli erano state richieste.

Il denaro veniva poi versato su alcune carte ricaricabili in uso a una donna e poi diviso con gli altri sodali dell’organizzazione. Le indagini hanno evidenziato l’esistenza di un dilagante fenomeno di spaccio di sostanze stupefacenti (hashish e cocaina), del valore economico di diverse migliaia di euro, all’interno dell’istituto penitenziario.
La Direzione del Carcere di Poggioreale e la Polizia penitenziaria hanno prestato la loro collaborazione alle indagini nella fase di osservazione dei colloqui.

Elenco destinatari:

1. Murolo Massimiliano, nato a Napoli il 18.11.1979

2. Guillari Sonia, nata a Napoli il 25.03.1975

3. Ioia Pietro, nato a Napoli il 26.01.1959

4. Donzelli Nicola, nato a Napoli il 28.07.1986

5. Maresca Cardamone Maria

6. De Maria Antonio, nato a Napoli il 27.09.1988

7. Castello Vincenzo, nato a Napoli il 14.08.1984

8. Pages Grazia, nata a Napoli il 24.04.1968

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Giornalista professionista, nato a Napoli il 28 luglio 1987, ho iniziato a scrivere di sport prima di passare, dal 2015, a occuparmi principalmente di cronaca. Laureato in Scienze della Comunicazione al Suor Orsola Benincasa, ho frequentato la scuola di giornalismo e, nel frattempo, collaborato con diverse testate. Dopo le esperienze a Sky Sport e Mediaset, sono passato a Retenews24 e poi a VocediNapoli.it. Dall'ottobre del 2019 collaboro con la redazione del Riformista.