La bara di cipresso al centro del sagrato in piazza San Pietro, con sopra collocato un Vangelo aperto. Ad accogliere l’arrivo del feretro di Benedetto XVI, il Papa emerito scomparso il 31 dicembre scorso, trasportato dai sediari, è un lungo applauso delle migliaia di persone accorse questa mattina già all’alba in Vaticano per assistere ai funerali dell’ex pontefice tedesco.

A celebrarne i funerali il suo successore Papa Francesco, arrivato in sedia a rotelle intorno alle 9:25.

Il feretro di Benedetto XVI ha invece lasciato la Basilica di San Pietro alle 8:50 per consentire ai fedeli di recitare il Rosario nei minuti successivi.

Un evento storico, per la prima volta infatti i funerali di un pontefice saranno tenuti da un Papa, ‘colpa’ delle dimissioni di Joseph Ratzinger dell’11 febbraio 2013, prima volta nella storia della Chiesa.

Tante le bandiere in piazza, in particolare quelle tedesche, per salutare per l’ultima volta il Papa emerito scomparso all’età di 95 anni. Nei tre giorni scorsi sono state invece quasi 200mila le persone che gli hanno reso omaggio, con l’esposizione della salma per 72 ore all’interno della Basilica di San Pietro simbolo della cristianità. Per i funerali di questa mattina sono previste invece circa 50mila persone: al rito presenzieranno numerosi capi di Stato, oltre a 3700 sacerdoti da ogni parte del mondo.

Un rito che rispetto al protocollo tradizionale subirà alcune ovvie variazioni: non è prevista la processione dal Palazzo Apostolico né un conclave.

Nella sua omelia della messa esequiale per il Pontefice emerito, Papa Francesco ha spiegato che “saldamente legati alle ultime parole del Signore e alla testimonianza che marcò la sua vita, vogliamo, come comunità ecclesiale, seguire le sue orme e affidare il nostro fratello alle mani del Padre”. E ancora: “È il Popolo fedele di Dio che, riunito, accompagna e affida la vita di chi è stato suo pastore. Come le donne del Vangelo al sepolcro, siamo qui con il profumo della gratitudine e l’unguento della speranza per dimostrargli, ancora una volta, l’amore che non si perde; vogliamo farlo con la stessa unzione, sapienza, delicatezza e dedizione che egli ha saputo elargire nel corso degli anni. Vogliamo dire insieme: “Padre, nelle tue mani consegniamo il suo spirito”, le parole Francesco, fino a esclamare:Benedetto, fedele amico dello Sposo, che la tua gioia sia perfetta nell’udire definitivamente e per sempre la sua voce!“.

Nel corso dell’omelia, Francesco ha anche citato quella di inizio pontificato pronunciata da Benedetto XVI il 24 aprile 2005: “Pascere vuol dire amare, e amare vuol dire anche essere pronti a soffrire. Amare significa: dare alle pecore il vero bene, il nutrimento della verità di Dio, della parola di Dio, il nutrimento della sua presenza”.

Dopo la prima parte della Messa con le parole del Pontefice, l’altare è stato poi ‘preso’ dal cardinale Giovanni Battista Re per la celebrazione della liturgia eucaristica: un ‘tandem’ per evitare, come accade ormai da  tempo nelle Messe presiedute dal Papa, che Francesco si affatichi.

All'”amen” che ha terminato il rito delle esequie del Papa emerito Joseph Ratzinger, pronunciato da Bergoglio, la folla di fedeli presente in piazza ha anche scandito a piena voce il grido “Santo subito!“, già ‘urlato’ all’arrivo del feretro di Ratzinger in piazza San Pietro. Qiindi, prima che la bara di Benedetto XVI lasciasse il sagrato, Papa Francesco si è alzato in piedi e ha messo la mano sul feretro: pochi istanti in cui il corteo si è fermato per concedere un ultimo saluto tra i due pontefici.

(in aggiornamento)

Redazione