È morto a 94 anni a Roma Furio Colombo, una vita passata tra giornalismo e politica. Già direttore de L’Unità, cofondatore del Fatto Quotidiano, editorialista di Repubblica, è stato parlamentare per tre legislature per i Ds, l’Ulivo e il Pd. Un ruolo, quest’ultimo, estraneo a ogni allineamento ideologico: alla data del 27 maggio 2011, Colombo contava il maggior numero di voti “ribelli” (633), ovvero contrari alle indicazioni del partito.

Valdostano doc, era nato a Châtillon, si era laureato in Giurisprudenza all’università di Torino e mentre si preparava per diventare avvocato ha partecipato alla scrittura di programmi culturali per la Rai, insieme a giganti come Umberto Eco e Piero Angela. Nel 1975 è stato autore dell’ultima intervista, su La Stampa, a Pierpaolo Pasolini, che il quotidiano torinese ha pubblicato alla vigilia dell’omicidio dell’intellettuale bolognese. Da sempre profondo conoscitore ed estimatore del mondo americano, ha svolto anche incarichi aziendali prima alla Olivetti e poi come rappresentante Fiat negli Stati Uniti. Il suo primo libro è stato L’America di Kennedy (1964), la più recente pubblicazione Sulla pace. La guerra in Ucraina e l’eterno dilemma (con Vittorio Pavoncello, 2022).

È stato l’autore della legge che istituisce il Giorno della memoria per la Shoah il 27 gennaio. Proprio la comunità ebraica romana lo ha voluto ricordare come «giornalista, parlamentare e grande amico del popolo ebraico». «Nel 2000 fu l’ideatore e primo firmatario della legge 211, da lui voluta – aggiunge la comunità – per istituire il Giorno della memoria». Il post della comunità si conclude con la formula del lutto «Baruch Dayan Haemet». Piero Fassino, che lo aveva voluto in Parlamento, lo ricorda «con enorme dolore e commozione: sono stato legato a Colombo per anni da una profonda amicizia. Un maestro mosso da una straordinaria passione civile, a cui ha sempre ispirato ogni suo impegno». Stava lavorando a un libro su Israele – ha rivelato ieri Elisabetta Sgarbi – che uscirà con La Nave di Teseo il 27 gennaio prossimo.

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Ph.D. in Dottrine politiche, ha iniziato a scrivere per il Riformista nel 2003. Scrive di attualità e politica con interviste e inchieste.