L’esercito di Israele annuncia “un incremento degli attacchi verso la Striscia” e avverte: “La massima priorità è quella di eliminare i comandanti di Hamas”. Israele va verso l’operazione di terra nella Striscia di Gaza e conferma di aver dispiegato oltre 300mila soldati al confine.

Gli Usa lavorano a un corridoio per far fuggire i civili. Si contano oltre 1.200 vittime tra gli israeliani, “di cui 40 bimbi, alcuni decapitati”, e 3mila feriti. Più di 900 i morti e 4.600 feriti tra i palestinesi. Hamas: “Nessuna trattativa sugli ostaggi fino a fine guerra”.

“Questo attacco è destinato a cambiare il volto di Israele”. Lo dice in un’intervista Ami Ayalon che è stato capo dello Shin Bet, i servizi segreti interni di Israele, dal ’95 al 2000, e dal 2006 al 2009 alla Knesset col Partito laburista.

“È la prima volta dalla creazione dello Stato ebraico che centinaia di civili vengono massacrati, assassinati nelle loro case, sul nostro territorio. Ci vorranno degli anni per comprendere l’impatto a lungo termine causato dall’orrore e dalla paura generati da questi eventi” aggiunge.

Si è “creato uno Stato per difenderci. Abbiamo investito un’enorme quantità di denaro per assicurarci che il nostro esercito fosse il più forte ed efficace. Questa sicurezza è crollata il 7 ottobre 2023“. Innanzitutto “c’è stato un enorme fallimento delle nostre agenzie di intelligence. A Gaza, tutta l’intelligence era basata sulla sorveglianza elettronica”.

Ma i leader dell’ala militare di Hamas, come il loro capo, Mohammed Deif, “sanno come comunicare senza telefono e Internet”. Gran parte della responsabilità “ricade ovviamente sul governo. I comandanti di tutte le agenzie di sicurezza avevano avvisato il governo che la politica che stava portando avanti era sbagliata e che sarebbe stata usata dai nostri nemici contro di noi”. Il governo israeliano “ha fatto di tutto perché Fatah e l’Autorità palestinese non fossero più dei partner, ha dato il potere ad Hamas”.

Si è “tollerato l’intollerabile lasciando che Hamas si armasse alle nostre porte dal 2006”. Hamas “è un’organizzazione molto strutturata. Hamas è un’ideologia. Hamas è un movimento sociale. Dobbiamo combattere l’ala militare del movimento”. Per Ayalon un’operazione via terra è inevitabile a Gaza. Prima “di attaccare, dovremmo dire che vogliamo costituire una realtà in dialogo con i palestinesi, che accettino le iniziative di pace e che vogliano discutere con noi dei due Stati. Penso, però – sottolinea – che nessun governo israeliano accetterà mai di farlo in questo momento”

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