Gerasimov è ferito, anzi no, forse. È guerra anche di propaganda, ormai dovrebbe essere chiaro, la guerra in Ucraina scatenata dall’invasione della Russia. E travolge anche il caso del generale e capo di stato maggiore delle forze russe inviato sul campo a sovrintendere personalmente all’assalto alla Regione del Donbass. Secondo Kiev sarebbe stato ferito, seppur lievemente, ma non ci sono conferme indipendenti.

Valery Gerasimov è una delle più alte cariche militari di Mosca. È con il presidente russo Vladimir Putin e il ministro della Difesa Sergej Shoigu il terzo a essere in possesso dei codici nucleari, per dare un’idea. Il suo arrivo sul campo in Ucraina era di per sé una notizia di grande rilevanza da un punto di vista militare. Recentemente era stato nominato unico comandante delle truppe russe in Ucraina il generale Oleksandr Dvornikov.

Quest’ultimo, veterano pluridecorato a capo delle forze russe in Siria, già soprannominato “macellaio” per i bombardamenti serrati a fianco di Damasco con bombe a grappolo e termobarici, era stato incaricato di creare un comando verticale e unificato per migliorare l’azione delle truppe russe. L’arrivo sul campo di Gerasimov era stato interpretato da osservatori  e intelligence occidentali come un giudizio di forte insufficienza sull’operato di Dvornikov.

Il capo di stato maggiore sarebbe stato quindi inviato sul campo per riorganizzare la logistica e il coordinamento tra i reparti. Ed è proprio durante la sua visita al fronte che sarebbe rimasto ferito. A dare per primo la notizia era stato il ministro dell’Interno ucraino Arsen Azakov tramite Twitter. L’ex ministro citava come fonte un suo insider russo. La ferita veniva definita nel post come non grave.

Il tabloid britannico Daily Mail ha scritto citando una fonte russa non ufficiale che “il comandante militare di Vladimir Putin è stato portato fuori dalla zona di guerra con ferite alla gamba destra” causate da schegge che sono state poi rimosse. Ferite non gravi, nessun pericolo per la vita di Gerasimov. Altre fonti citate anche dal New York Times sostengono invece che il generale sarebbe stato bersaglio di un attacco al quale sarebbe sfuggito.

L’attacco in questione sarebbe stato portato a Izium, presso l’edificio di una scuola utilizzato dall’esercito russo come base. Uccisi 200 soldati e almeno un generale, Andrei Simonov secondo fonti ucraine – anche queste da confermare. In questo caso Gerasimov è stato dato già di ritorno a Mosca dopo un passaggio a Belgorod. Sul caso non esistono conferme da fonti indipendenti. Al momento sono impossibili da verificare. Secondo fonti ucraine dall’inizio della guerra almeno 15 generali russi sarebbero stati uccisi.

 

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Giornalista. Ha studiato Scienze della Comunicazione. Specializzazione in editoria. Scrive principalmente di cronaca, spettacoli e sport occasionalmente. Appassionato di televisione e teatro.