Giustizia in-civile
L'odissea di una ragazza per una casa presa in affitto
Giudice ricusato che viene giudicato dal proprio collega di Tribunale: è giustizia questa?
La rubrica “Giustizia in-civile” di Andrea Viola, avvocato e consigliere comunale. Perché una Giustizia civile che funziona, non solo aiuta il cittadino a sentirsi tutelato e protetto, ma crea le condizioni basilari per il funzionamento di ogni comparto economico-produttivo
La Rubrica Giustizia in-Civile continua a suscitare numerose segnalazioni ed è sempre più evidente la grande voglia, da parte dei cittadini, di intervenire e far sentire la propria voce e le proprie esperienze dirette. Dopo l’ultimo articolo sono state tante le email di giovani mamme con segnalazioni di vario genere legate anche alla questione e gestione dei Servizi sociali riguardo soprattutto i minori che vengono coinvolti spesso nelle separazioni e divorzi.
Un settore molto articolato e complesso che affronteremo appositamente. Anche in questo caso Vi invito ad effettuare le Vostre segnalazioni mirate all’indirizzo email: avvandreaviola@tiscali.it.
Il caso che oggi affronteremo riguarda una semplice causa civile ordinaria che ha avuto ed ha risvolti molto particolari sino a toccare comportamenti “anomali” del Giudice. Veniamo a noi. Una ragazza da molto tempo abita in un immobile preso in affitto. Ha sempre pagato a chi si professava proprietario.
Dopo svariati anni, un terzo soggetto afferma di essere il vero proprietario dell’immobile. Dopo le prime diatribe informali il presunto nuovo proprietario chiama in causa la ragazza in affitto chiedendo che l’immobile fosse liberato poiché occupato senza titolo e chiedendo i relativi danni. La difesa della ragazza chiede una apposita CTU (consulenza tecnica d’ufficio) al fine di vagliare la reale documentazione, essendo non certa la reale proprietà dell’immobile.
Il tutto anche in considerazione della documentazione che la ragazza deposita. Dopo alcune udienze e dopo le richieste istruttorie sopra richiamate il Giudice decide di non accogliere la CTU.
Quindi niente perizia per verificare la documentazione e nessuna possibilità di reale difesa. A questo punto la difesa della ragazza fa apposita istanza per insistere sull’ammissione della CTU. Nulla.
A questo punto si apre una questione più spinosa e delicata. Il Giudice in questione era stata ricusata dall’intero Consiglio dell’Ordine per questioni accadute all’intero del Foro. Alcune circostanze non rendevano sereno il rapporto di lavoro fra avvocati di detto foro e il Giudice in questione. Insomma una brutta vicenda finita su vari giornali. Per detti motivi la difesa della ragazza, vista la poca serenità del Giudice, chiedeva la ricusazione per ragioni di evidente incompatibilità ambientale ed aggiungeva altre varie motivazioni in diritto.
Senza dilungarci troppo sulle questione prettamente giuridiche e tecniche, la causa veniva sospesa in attesa del giudizio sulla ricusazione.
Domanda: Secondo Voi chi decide su ricusazione del Giudice in Tribunale?
Risposta semplice: gli stessi Giudici dello stesso Tribunale. Esito abbastanza scontato. Ma qui arriva il bello. Il Giudice per difendersi e scrivere le proprie memorie si sente legittimata a cercare liberamente in altri fascicoli di cause non sue. Ossia, entra negli atti di cause affidate ad altri Giudici e cerca, non si capisce come, documenti o fatti che possano essere usati a sua difesa. Nel merito richiama una presunta diversità di comportamento dell’avvocato della ragazza, il quale avrebbe chiesto in altro giudizio simile la semplice astensione di un altro Giudice e non la ricusazione come accaduto con la causa principale.
Insomma, roba da cinema e degna di Paesi non certi governati dal diritto. Capite bene che questo fatto ha suscitato molta preoccupazione e una marea di domande che sono state poi fatte al CSM. E anche qui il solito problema. Da chi è composto il CSM? Un cane che si morde la coda senza però una fine. Ma non è finita, mentre si cercheranno di capire gli esiti degli esposti al CSM la causa va avanti con un ulteriore recente colpo di scena.
Dal nulla la controparte chiede che le varie cause fatte contro inquilini simili alla ragazza vengano riunite. Cause che erano in fasi diverse e giuridicamente diverse. Bene, secondo voi a chi è stata affidata la scelta per l’eventuale riunione della causa oggetto di ricusazione e quella che originariamente era affidata ad altro Giudice? (quella per cui il Giudice ricusato si era sentita legittimata a rovistare).
E si sempre lo stesso Giudice. Quindi, riepilogando il tutto. Un Giudice ricusato che viene giudicato dal proprio collega di Tribunale e che per giunta si attribuisce anche la riunione di altro fascicolo illegittimamente già visionato.
Ecco, ora serenamente la ragazza dovrebbe aspettare la decisione. E’ giustizia questa? Si può lavorare in queste condizioni? Come si può rimanere tranquilli davanti a certi comportamenti? Questo un caso reale che un cittadino sta affrontando e che al momento ancora non ha avuto una fine. E intanto il tempo passa, le spese aumentano e l’incertezza e la fiducia verso la giustizia scende.
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