Il test di Modellazione 3D all’Accademia di Belle Arti di Udine, poi l’invito dell’amica arrivata in Italia da pochi giorni a fare un giro in auto insieme al fidanzato di quest’ultima. L’arrivo alla spiaggetta di Premaricco, piccolo comune del Friuli in provincia di Udine, che dà sul fiume Natisone per godere di quelle ore di sole dopo il temporale. Una volta arrivati si sono posizionati nel greto del corso d’acqua per qualche ora di relax prima di ritornare a casa. Questa la ricostruzione delle ultime ore dei tre giovani dispersi da circa 24 ore dopo essere stati travolti dal torrente e portati via dalla corrente. Nella zona c’era il divieto di balneazione.

L’esame e il relax sul greto del fiume

A ricostruire quanto accaduto i familiari di Patrizia Cormos, la studentessa 20enne residente a Basaldella di Campoformido (Udine), che ieri mattina aveva aveva partecipato a un esame in Modellazione in 3D all’Accademia che frequentava per poi andare insieme all’amica Bianca Doros, 23enne di nazionalità romena, in Italia da pochi giorni per fare visita alla famiglia, a fare un giro in auto assieme al fidanzato di quest’ultima, un ragazzo di 25 anni residente in Austria (ma originario della Romania), le cui generalità non sono ancora state fornite per la difficoltà di avvisare i familiari (anche se i video dove i tre venivano ripresi abbracciati e facilmente identificabili sono stati ampiamente diffusi sia nei tg che sui socail). Il nome è stato successivamente diffuso in mattinata: si tratta di Cristian Casian Molnar di 25 anni.

I tre quando sono arrivati sul greto del fiume Natisone il cielo era sereno dopo tante ore di pioggia e l’accesso era percorribile così come il tratto che conduce alla collina che sorge al centro del letto del torrente.

Ricerche in corso: c’è segnale di un cellulare

Le ricerche da parte dei vigili del fuoco, con sub, elicotteri e droni, sono riprese all’alba sabato, 1 giugno. Più le ore passano più le possibilità di ritrovarli vivi si affievoliscono sempre di più. Per l’assessore ai lavori pubblici di Premariacco Antonio Michelutti “la speranza di trovarli vivi c’è sempre, ma conoscendo il fiume più il tempo passa e più diventa complicato recuperarli. Piene di questa portata non sono inusuali, ma non capisco come mai si trovassero lì in quelle condizioni. La piena non arriva dal nulla”.

Sui social il sindaco di Premariacco Michele De Sabata regala qualche piccola speranza: “Durante la notte è stato individuato un segnale da un cellulare ma hanno dovuto sospendere le ricerche in attesa di potersi calare o risalire dal fiume. Sono ore decisive” aggiunge.

La mamma della 20enne: “Le avevo detto di non andare”

La mamma di Patrizia non si dà pace. Al Messaggero Veneto racconta: “Le avevo suggerito di non andare, perché era stanca. La sera prima era andata anche a lavorare. Ma poi lei mi aveva detto “Ma dai, non arrabbiarti, lasciami andare” e così, alla fine, le avevo detto ‘Va bene amore, vai'”.

L’allarme e i video raccapriccianti: “Urlano come le femminucce”

A lanciare l’allarme, nel primo pomeriggio di venerdì 31 maggio, è stato un passante che ha sentito le urla dei tre giovani. Da qui la chiamata ai vigili del fuoco e le rassicurazioni ai tre giovani che, abbracciandosi, provavano a resistere e a fare scudo alla furia della corrente. Mentre i vigili del fuoco erano al lavoro per raggiungerli, si è formato nella zona un capannello di persone che ha iniziato, come spesso capita, a riprendere la scena con i cellulari. Non sono mancati commenti vergognosi così come emerge nei video pubblicati sui social dove uno dei protagonisti, autore del filmato, definisce i tre giovani “femminucce” perché continuavano ad urlare e a chiedere “per favore, aiuto” proprio “come le femminucce. Avete l’acqua alle ginocchia venite a nuoto no?“.

I ragazzi hanno poi provato ad afferrarle la corda lanciata dai vigili del fuoco ma non ce l’hanno fatta e poco dopo la corrente li ha trascinati via.

Ritrovati i corpi di Bianca Doros e Patrizia Cormos: trascinati via per un chilometro

Redazione

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