In corso diversi trial clinici
I vaccini a mRna nuova frontiera della medicina: testati anche contro i tumori

Poche settimane fa l’organizzazione mondiale della Sanità ha decretato la fine dell’emergenza Covid19, la pandemia che ha causato milioni di morti nel mondo ha anche accelerato lo sviluppo di una tecnologia che potrebbe aiutarci nella lotta contro il cancro: i vaccini a mRNA.
Contrariamente a quanto molti pensano i vaccini a mRNA non sono stati inventati per gestire la pandemia di Covid19, ma sono stati ideati moltissimi anni prima.
La tecnologia a mRNA venne sfruttata per la prima volta negli anni ‘90 quando un team di ricercatori si rese conto che iniettando l’mRNA nel muscolo degli animali si poteva scatenare la produzione di proteine specifiche. La pandemia di Covid19 ha concentrato enormi quantità di capitali e ricerca su questa tecnologia che veniva studiata e testata da almeno 30 anni non solo per malattie infettive e patogeni ma anche in oncologia.
L’mRNA (o RNA messaggero) non è un’invenzione tecnologica, ma è frutto dell’evoluzione biologica che ha escogitato un metodo sicuro per tradurre il DNA in proteine senza spostare il prezioso codice fuori dal nucleo. Sappiamo che il DNA contiene il nostro patrimonio genetico ed è custodito e protetto all’interno del nucleo della cellula, affinché il DNA possa essere tradotto in proteine serve una copia trasportabile, appunto l’RNA messaggero. Grazie al mRNA possiamo fornire istruzioni precise alle cellule e possiamo indurre la produzione di proteine “utili”. I vaccini a mRNA contro la Covid19 sono serviti a “presentare” parti del virus Sars-CoV 2 al nostro sistema immunitario, il quale si è potuto addestrare a riconoscere e distruggere il virus prima di incontrarlo.
Ricordiamo infatti che i vaccini a mRNA contenevano le istruzioni per costruire all’interno delle nostre cellule la proteina Spike di origine virale. Una volta prodotta la proteina Spike il nostro sistema immunitario veniva attivato a riconoscerla ed attaccarla in caso di incontro futuro.
Se il funzionamento dei vaccini a mRNA nei confronti di un agente patogeno esterno è abbastanza intuitivo non è lo stesso per i vaccini contro il cancro. Attualmente sono in corso diversi trial clinici dove vengono testati i vaccini a mRNA contro alcuni tipi particolari di cancro come ad esempio il melanoma, tumore ai polmoni, tumore al pancreas e anche l’incurabile glioblastoma multiforme.
Com’è possibile che un vaccino possa essere usato per una malattia non infettiva come il cancro? Possiamo dividere i vaccini per il cancro in due macro categorie: i vaccini preventivi e i vaccini terapeutici. I vaccini preventivi sono dei vaccini che prevengono le cause di alcuni tipi di tumore, l’esempio più noto è il vaccino per HPV. Sappiamo, infatti, che alcuni ceppi di Papilloma virus sono in grado di causare il tumore della cervice uterina, il vaccino contro HPV riduce sensibilmente il rischio di sviluppare il tumore alla cervice uterina in caso di infezione da Papilloma virus. I vaccini terapeutici invece come suggerisce il nome sono parte della terapia contro il cancro e possono aiutare il nostro sistema immunitario a combattere le neoplasie. Attualmente esistono diversi studi clinici per valutare sicurezza ed efficacia dei vaccini a mRNA contro alcuni tipi cancro e recentemente il vaccino mRNA 4157-V940 prodotto da Moderna e Merck ha ricevuto la designazione di terapia innovativa da parte dell’FDA americana.
Il funzionamento dei vaccini a mRNA contro il cancro è affascinante e parte dal presupposto che il tumore pur crescendo all’interno del nostro corpo accumuli una serie di mutazioni che lo rendono “alieno” al nostro organismo. I tumori infatti, sono costituiti da cellule che replicano all’impazzata accumulando errori e mutazioni, queste ultime si manifestano sotto forma di proteine difettose o aberranti che possono essere riconosciute e distrutte dal nostro sistema immunitario: queste proteine sono dette “antigeni tumorali”.
I vaccini a mRNA contro il cancro contengono le informazioni per costruire proteine specifiche (antigeni tumorali) e sono quindi vaccini personalizzati; si parte infatti dalla biopsia del tumore che viene analizzata dal punto di vista genetico. L’analisi genetica del tumore fornisce importanti informazioni che possono essere sfruttate per costruire un vaccino a mRNA personalizzato.
Il vaccino a mRNA, una volta iniettato, indurrà la produzione degli antigeni tumorali che verranno riconosciuti da delle popolazioni speciali di linfociti T le quali saranno in grado di individuare e combattere il tumore che esprime quei particolari antigeni.
Questa tecnica si sta dimostrando efficace nel melanoma metastatico avanzato, infatti per questa tipologia di tumore si può abbinare il vaccino personalizzato a mRNA a un farmaco immunoterapico che stimola il sistema immunitario del paziente. Sfortunatamente non tutti i tumori sono così semplici da caratterizzare e quindi, al momento, non è immaginabile un vaccino a mRNA per tutti i tipi di tumore. Alcuni tumori, infatti, sono caratterizzati da un basso numero di mutazioni e quindi da poche proteine aberranti riconoscibili dal sistema immunitario. Tumori come il melanoma invece sono caratterizzati da un altissimo numero di mutazioni e di antigeni tumorali facilmente riconoscibili e attaccabili.
I vaccini a mRNA contro il cancro vengono costruiti sulla base delle caratteristiche specifiche dei tumori dei pazienti secondo un approccio di medicina di precisione, cioè approccio medico che utilizza informazioni genetiche, molecolari e cliniche per personalizzare la diagnosi e il trattamento delle malattie, tenendo conto delle differenze individuali tra i pazienti.
La medicina di precisione cerca di evitare l’approccio “one-size-fits-all” che potrebbe non funzionare per tutti i pazienti e può portare a inefficacia del trattamento o a effetti collaterali. Inoltre questo approccio consente ai medici di selezionare il trattamento migliore per un paziente specifico in base ai suoi dati personalizzati.
La medicina di precisione si basa sull’idea che ogni individuo è unico e che il trattamento medico dovrebbe essere personalizzato per massimizzare l’efficacia e minimizzare gli effetti collaterali. I vaccini a mRNA e l’immunoterapia sono strategie di lotta ai tumori che attivano il sistema immunitario indirizzandolo contro il tumore; la classica chemioterapia e la terapia target invece colpiscono direttamente le cellule tumorali distruggendole.
Le strategie terapeutiche del futuro in oncologia saranno sempre più caratterizzate da combinazioni di farmaci e approcci personalizzati: i vaccini a mRNA sono un ottimo esempio di come la lotta al cancro evolverà nei prossimi anni.
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