Un corpo nudo, senza testa, all’interno di un borsone. Il cadavere riemerso dal Po e ritrovato lunedì 4 aprile a Occhiobello, in provincia di Rovigo, apparterrebbe a una donna di carnagione chiara, di giovane età, morta di recente.

L’esame cadaverico è stato effettuato nella tarda serata di martedì, su indicazione della Procura: è escluso quindi, al contrario di quanto ipotizzato nelle prime ore, che potesse trovarsi in acqua da mesi.

Le ipotesi

Secondo fonti investigative, citate dall’AGI, il decesso sarebbe avvenuto da una settimana, massimo dieci giorni. In base a quanto emerso dai rilievi, è escluso che il cadavere possa appartenere a Isabella Noventa, la donna di 55 anni uccisa nel 2016 dall’ex fidanzato Freddy Sorgato, con la complicità della sorella e dell’amante; o a Samira El Attar, la 43enne uccisa nel 2019. Lo stesso Sorgato, hanno fatto presente gli investigatori, aveva confessato di aver gettato la donna nel fiume Brenta, con il corpo avvolto in sacchetti di plastica. Mentre quello recuperato l’altro ieri nel rodigino era in una sacca. 

Sembra potersi escludere anche che il cadavere sia quello di Saman Abbas, la diciottenne pachistana scomparsa da Novellara (Reggio Emilia) il 30 aprile di un anno fa. La giovane, secondo la Procura di Reggio Emilia, è stata uccisa da cinque familiari nei confronti dei quali sono state chiuse le indagini preliminari per omicidio e soppressione di cadavere.

Gli inquirenti stanno ora analizzando le denunce di donne scomparse in Veneto, Emilia Romagna e Lombardia prevenute recentemente.

Il macabro ritrovamento

Il borsone con il corpo mutilato, privo non solo della testa ma anche di parte degli arti, è stato trovato ripiegato in posizione fetale all’interno di un borsone non da un pescatore, come appreso in un primo momento, ma da un dipendente dell’Agenzia interregionale per il fiume Po. La fase di secca che in questo periodo sta flagellando il fiume l’ha fatto riemergere lunedì pomeriggio. È in avanzato stato di decomposizione, ma la sacca lo ha ‘protetto’ dall’aggressione dei pesci. La particolare conformazione delle costole e del bacino ha subito suggerito potesse trattarsi di una donna.

Se l’identità del cadavere deve ancora essere accertata, sembra certo che si tratti di omicidio: la Procura di Rovigo ha aperto un fascicolo contro ignoti. “Procederemo con tutti gli accertamenti tecnici necessari per restringere il campo delle ipotesi, che oggi, per forza, sono a 360 gradi” aveva sottolineato la procuratrice capo Sabrina Duò. 

Redazione

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