Una leggenda o c’è qualcosa di più? Esiste davvero il figlio ‘segreto’, o forse ‘fantasma’, del boss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro? Dubbi emersi nuovamente dopo il ritrovamento, in uno dei covi dell’ex ‘Primula rossa’ della mafia a Campobello di Mazara, di abiti femminili.

Il ‘Padrino’ di Castelvetrano, arrestato lo scorso 16 gennaio nei pressi della clinica ‘La Maddalena’ di Palermo, avrebbe dunque frequentato una donna negli ultimi mesi della trentennale latitanza.

Da qui i collegamenti appunto con la possibilità di un figlio segreto, anche perché è nota la passione per le donne di MMD, mai sposato e a cui sono state ‘intestate’ diverse relazioni, tra cui quella che ha portato poi alla nascita dell’unica figlia nota, Lorenza Alagna.

Una storia, quella del presunto figlio segreto, ripresa oggi dal Corriere della Sera. Che evidenzia subito una cosa: in Procura e negli ambienti vicini agli inquirenti che per anni hanno indagato sulla vita del boss, si dubita molto di un possibile secondo figlio di Messina Denaro.

Leggenda del rampollo del boss che si fonda su una intercettazione delle sorelle di Messina Denaro risalente ormai a nove anni fa. Figlio che oggi avrebbe 18 anni e che, al contrario della primogenita dell’ex super latitante, non sarebbe cresciuto negli ambienti familiari dei Messina Denaro.

Padre e madre del giovane Messina Denaro si sarebbe conosciuti dunque nel 2004 e avrebbe oggi un cognome ovviamente top secret: il nome invece richiamerebbe invece quello del nonno Francesco, “don Ciccio”, il patriarca di Cosa nostra morto da latitante.

La storia-leggenda del presunto secondo figlio del boss di Castelvetrano rientra nella ‘narrativa’ sulle tante donne di Messina Denaro, alcune forse visitate durante la latitanza vestito da sacerdote o addirittura in abiti femminili per non farsi scoprire dalle forze dell’ordine.

Da Sonia, la donna salutata alla vigilia della latitanza con una lettera: “Non voglio nemmeno pensare di coinvolgerti in questo labirinto. Non pensare più a me, non ne vale la pena”, a Maria Mesi, ‘storica’ fidanzata che incontrava in un covo a due passi dal suo appartamento. Fino alla cittadina tedesca Andrea Haslener, che lavorava al Paradise Beach Hotel di Selinunte: il boss fece uccidere il suo direttore per questioni di gelosia.

Redazione

Autore