Non ci sono feriti al momento, né intossicati, per l’incendio nell’impianto di Malagrotta. Non c’è ancora certezza sul punto di origine del rogo, il luogo da cui sono divampate le fiamme, ma secondo una primissima ricostruzione potrebbe essere partito da un silo. Non si esclude il dolo. Ma l’incendio ancora non è stato domato, quindi solo alla fine si potranno analizzare bene le cause. L’area dell’impianto di gestione dei rifiuti intanto è stata perimetrata e messa in sicurezza, con i vigili del fuoco al lavoro, e con polizia e carabinieri sul posto.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri ha sentito il prefetto Lamberto Giannini e i comandanti nazionale e provinciale dei Vigili del fuoco. Sul posto è arrivata anche l’assessora ai rifiuti Sabrina Alfonsi, insieme al dg di Ama Alessandro Filippi e i presidenti dei municipi Lanzi e Tomassetti.

I pericoli: “Chiudete le fineste”

Le operazioni dei vigili del fuoco per domare le fiamme nel Tmb1, l’impianto per lo smaltimento dei rifiuti di Roma e provincia, sono complicate per le alte temperature all’interno della struttura. Per questo i pompieri stanno agendo dall’esterno. Adriano De Acutis, comandante provinciale dei vigili del fuoco di Roma, su RaiNews 24 ha parlato di ore per spegnere le fiamme: “Ma purtroppo se l’accumulo del materiale all’interno è vasto potrebbe essere necessario più tempo. Siamo in contatto con Arpa Lazio. E consigliamo ai cittadini di chiudere le finestre per evitare che possano entrare fumi nelle abitazioni”

Incendio Malagrotta, l’allarme di Cgil

“L’impianto di Malagrotta è in fiamme. A 18 mesi di distanza si sta alzando nuovamente un’imponente colonna di fumo dall’impianto che accoglie quasi un quarto dei rifiuti romani”. Con una nota la CGIL e la Fp CGIL di Roma e del Lazio hanno avvisato delle possibili conseguenze: “È un altro duro colpo per Roma, che capita proprio sotto le feste durante le quali si verifica un aumento della produzione di rifiuti. Attendiamo di conoscere i danni ma se l’impianto non potrà essere utilizzato rischiamo un impatto devastante sulla raccolta e gestione dei rifiuti. In questo momento la priorità è garantire la tutela della salute delle persone che abitano e lavorano in prossimità dell’impianto. Come Cgil faremo la nostra parte, per il ruolo che ci compete, per gestire e superare questa emergenza ed evitare che si traduca in un peggioramento delle condizioni di lavoro per le lavoratrici e i lavoratori di Ama” si legge nella nota.

Le parole dell’assessora Alfonsi

“Siamo in attesa di conoscere l’entità dei danni, anche se sembra certo che l’impianto non potrà essere operativo per un tempo non breve da stabilire. Si tratta del secondo impianto in ordine di importanza per il trattamento dei rifiuti di Roma, presso il quale Ama conferisce ogni giorno circa 650 tonnellate di rifiuti, per un totale di 200 mila t/anno. Certamente si tratta di un evento non privo di conseguenze sul regolare svolgimento dell’attività di gestione dei rifiuti, in un periodo in cui la produzione aumenta”, così l’assessora Alfonsi.

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