Il giornalista e scrittore Boris Sollazzo, grande tifoso del Napoli, ha pubblicato sul suo profilo Facebook un lungo sfogo contro Lorenzo Insigne. Il numero 24 del Napoli, infatti, ha firmato per il Toronto un ricco contratto quinquennale e, a meno di altre sorprese, lascerà la Serie A per la MLS al termine del campionato in corso. Riportiamo il testo pubblicato da Sollazzo.

Lorenzo Insigne, è finita. Sinceramente, credo che ne guadagneranno tutti: lui, il Napoli, la Mls (dimensione perfetta per il Ciccio Cozza di Frattamaggiore, e lo dico con il massimo rispetto per Ciccio), il Toronto.

L’ho difeso per anni, oltre i suoi meriti, a volte persino dicendo castronerie evidenti, credo pure di averlo paragonato a Baggio (scusa Roby, non sapevo quello che facevo). È uno che in campo ha dato molto, ha ricoperto più ruoli e con discreto sacrificio. Non ho rimostranze. Ma è pure uno che nello spogliatoio ha fatto più danni di Carlo in Francia: dall’ammutinamento contro Ancelotti alla fronda pro Gattuso che ha drammatizzato un congedo “normale” portando alla mancata qualificazione ferale in Champions League. Solo per ricordare gli ultimi 2 anni. Non ha mai legato col tifo, per lo stesso motivo per cui non è diventato un leader e un campione: troppo permaloso, rancoroso, fragile e infantile.

Non sono un innamorato deluso credo che del 24 nessuno al fu San Paolo ora Maradona si sia mai innamorato. (Dries Mertens mi ha rubato il cuore, LI71 al massimo il fegato). Diciamocelo, il tiroaggiro è stato sempre e solo un marchio di fabbrica, malsopportato da un pubblico che per far rimpinguare il suo link Youtube “skills and goals” ha visto decine di errori ridicoli. Non a caso il nostro anche quest’anno è quello che tira più in porta della squadra e della serie A, senza neanche un gol su azione (e tre rigori sbagliati). Dries inventa gol, vittorie, diverte, ci prova sempre, lui prova sempre le stesse cose (dell’assist a Callejon al tiroaggiro), si incaponisce, scompare quando serve.

Ma chi se ne frega, non è stato il primo sopravvalutato in maglia azzurra, figuratevi che io mi piango ancora Montezine. Era un giocatore del Napoli e tanto bastava per volergli bene, sopportarlo e supportarlo. Poi però prendi la fascia da capitano, la insozzi con quella ridicola storia della rivolta contro il ritiro, poi Napoli-Verona e ora la firma (sacrosanta, quei soldi quando sei uno come tanti non vanno rifiutati, Pellé insegna) per i canadesi. A due giorni da Juve-Napoli, con la squadra a pezzi e una società incapace di farsi rispettare (prima Manolestas e ora Lorenzozzo si permettono di ridicolizzarci come mai altri), ti fai beccare a Roma a festeggiare l’addio. Uno schifo, che dovrebbe indignare per primi i compagni.

Spalletti non lo farà, temendo di passare per il mangiacapitani, ma uno così non merita la fascia, la maglia, il rispetto sportivo. Non è un capitano, ma a 48 ore da un match sentitissimo dai tifosi (e l’annuncio è previsto 24 ore prima della prossima partita di campionato) se firmi per un’altra società e ti fai beccare, non sei neanche un professionista.

Quindi che se ne vada subito questa patetica caricatura di numero 10, noi 6 mesi di elemosina non li vogliamo né tantomeno fare da palestra per mondiali che non giocherà, comunque. Sei un Asanovic qualunque e se non hai la dignità per far tirar fuori due spicci ai canadesi per farti andare via a gennaio, ci pensi il Napoli a metterti fuori rosa, anche se ti meriteresti 6 mesi di fischi nel tuo stadio. E quella mano sul cuore mettila altrove.

Non voglio più vederti in campo con la maglia del Napoli, fosse solo perché sarebbe un sacrilegio farti raggiungere il numero di gol di Diego. In confronto a te Higuain è Bruscolotti e Younes ha più ambizione individuale. Nelle finali più di te ha fatto De Guzmàn. Riprendiamoci Quagliarella e la fascia diamola a lui.

PS: ah, quando fra due anni scapperai dal Canada, perché quelli provinciali come te neanche a 200 km da casa sanno campà (come hai dimostrato oggi), non ci provare nemmeno a tornare.
PS II: scusa Alessandro De Simone, hai sempre avuto ragione.