Israele è pronto a colpire i leader di Hamas in tutto il mondo. Secondo quanto riporta il “The Wall Street Journal”  il primo ministro Benjamin Netanyahu avrebbe dato l’ordine alle agenzie di intelligence israeliane di sviluppare piani per individuare ed eliminare i capi di Hamas che risiedono in Libano, Turchia e Qatar, in un’operazione che si pone come estensione di un piano segreto di lunga data e che mira ad individuare i responsabili degli attacchi dello scorso 7 ottobre.

Nonostante la riservatezza delle informazioni, Netanyahu non ha mai fatto mistero delle sue intenzioni, annunciando pubblicamente in un discorso nazionale il 22 novembre, che il Mossad (il servizio di intelligence estera di Israele) è stato incaricato di agire contro i leader di Hamas a livello globale e il ministro della Difesa Yoav Gallant ha aggiunto che i leader di Hamas “hanno le ore contate”. In passato Netanyahu aveva già condotto operazioni simili contro leader terroristici: nel 1997 ordinò un fallito tentativo di avvelenare il leader di Hamas Khaled Meshaal in Giordania, ma per anni, paesi come Qatar, Libano, Iran, Russia e Turchia hanno fornito ad Hamas una grande forma di protezione con Israele che in alcune occasioni ha evitato di prendere di mira i militanti palestinesi per evitare crisi diplomatiche.

Le opinioni

Ex funzionari dell’intelligence hanno espresso opinioni contrastanti sulla questione. Efraim Halevy, ex direttore del Mossad, ha criticato il piano, considerandolo avventato e potenzialmente controproducente. Al contrario, Amos Yadlin, un generale israeliano in pensione e ex capo dell’agenzia di intelligence militare, ha sostenuto la campagna, affermando che la giustizia richiede che tutti coloro coinvolti nell’attacco dell’7 ottobre siano chiamati a rispondere.

Eppure, nonostante gli omicidi mirati all’estero possano sollevare questioni legali e diplomatiche, non mancano precedenti: lo Stato ebraico negli anni ha avviato 2.700 campagne di assassinii a livello mondiale. Ex funzionari israeliani sostengono che negli anni passati killer hanno cacciato militanti palestinesi a Beirut travestendosi da donne e ucciso un leader di Hamas a Dubai fingendosi turisti e con una bomba in un’automobile per uccidere il leader di Hezbollah in Siria. E stavolta, il piano di Netanyahu potrebbe regalare nuovi colpi di scena.

Redazione

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