L’Italia è in finale agli Europei di calcio 2020. Battuta la Spagna in semfinale 5 a 3, dopo che i tempi regolamentari si erano chiusi sull’1 a 1. Decisiva la parata di Donnarumma e l’ultima trasformazione di Jorginho. Le reti durante i tempi regolamentari di Federico Chiesa e di Morata, entrambi calciatori della Juventus. Gli Azzurri quindi staccano il pass per Wembley, dove torneranno in vista di domenica per la finale. Stasera l’altra semifinale tra Inghilterra e Danimarca che decreterà la seconda finalista.

Partita dai ritmi altissimi, giocata meglio dalla Spagna. Le “Furie Rosse” hanno imposto subito alla gara alta velocità, pressing che ha messo in difficoltà da subito gli Azzurri. La squadra di Mancini non è riuscita a imporre il suo calcio. Praticamente mai incisiva neanche nelle ripartenze. Con Emerson Palmieri l’Italia è andata vicino al vantaggio, sul finire della prima frazione, trovando il palo sulla conclusione. Per il resto del tempo dominio Spagna, sugli spazi e sul possesso palla. Dani Olmo, a sorpresa titolare al posto di Morata, da “falso nueve”, imprendibile per Bonucci e Chiellini. Proprio sull’attaccante spagnolo Donnarumma determinante con una grande parata su conclusione improvvisa.

Nessun cambio dopo l’intervallo. La Spagna ripartiva con la stessa convinzione anche se l’Italia trovava coraggio. Al 15esimo, su ripartenza ispirata da Insigne, la rete di Federico Chiesa, con una conclusione secca e violenta sul secondo palo che non lasciava scampo a Unai Simon. Partiva quindi la giostra dei cambi, da una parte e dall’altra. Molti atleti stremati. Morata pareggiava al 35esimo approfittando di un buco nella retroguardia Azzurra e sfruttando una combinazione con Dani Olmo. Donnarumma non poteva niente sulla conclusione ravvicinata di piatto sinistro. La partita continua sullo stesso canovaccio, anche nei supplementari, con la Spagna a mantenere il pallino del gioco e l’Italia a lottare e a tentare qualche ripartenza. Rigori.

Gli errori spagnoli con gli uomini che più incisivi erano stati durante i tempi regolamentari: il migliore in campo Dani Olmo e l’autore del pareggio Morata. Il primo calciava alto, il secondo neutralizzato da Donnarumma. Resterà nella storia il rigore, calciato con classe e calma olimpica prima di andare a festeggiare sotto la curva italiana, di Jorginho. Esplodeva Wembley, che ieri ospitava 60mila persone, la maggioranza italiane. Festa fin da subito nelle piazze italiane. Domenica c’è la finale nello stadio di Londra.

“I meriti sono dei ragazzi perché hanno creduto in tutto questo fin da tre anni fa, ma ancora non è finita: ora dobbiamo recuperare le forze per la finale – ha detto Roberto Mancini ai microfoni di RaiSport – Questi sono i rigori. È stata una partita durissima. Sapevamo che la Spagna ci avrebbe messo in difficoltà, e che ci sarebbe stato da soffrire. Loro ci hanno messo in difficoltà all’inizio, ma poi abbiamo trovato le coordinate giuste, contro dei grandi palleggiatori come gli spagnoli”. Poco dopo le 5:00 la squadra è arrivata a Coverciano, centro tecnico degli Azzurri, dopo aver chiesto e ottenuto di poter rientrare in Italia per preparare la partita di domenica e recuperare le energie in vista della grande partita.

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.