È di almeno 32 morti e oltre 40 feriti il bilancio dell’attentato terroristico che si è verificato in una scuola a Kabul, in Afghanistan. L’attentato si è verificato in un centro educativo a ovest della capitale. Prima l’esplosione, l’azione suicida, quindi la sparatoria all’interno del centro “Kaj” nel quartiere Dasht al-Barshi, abitato da musulmani sciiti di etnia hazara. Il portavoce della polizia ha confermato l’esplosione e i dati sono stati forniti da fonti governative ad Al Jazeera.

Al momento dell’attentato all’interno del centro educativo gli studenti si stavano esercitando in vista di un esame universitario. L’etnia hazara è stata a lungo perseguitata sia dai talebani che da altre organizzazioni terroristiche di stampo sunnita come il sedicente Stato Islamico, presente nel Paese tornato nell’agosto del 2021 sotto il controllo del governo dei talebani con la ramificazione dell’Isis-Khorasan. Il gruppo era diventato noto in tutto il mondo dopo l’attacco del 26 agosto all’aeroporto di Kabul, una strage di persone in fuga dal Paese di nuovo sotto il controllo del regime islamico.

Al momento non risultano però rivendicazioni di alcun tipo. Secondo le prime ricostruzioni l’aggressore ha sparato alla guardia dell’istituto, è entrato nell’aula e si è fatto esplodere tra gli studenti. Il bilancio dell’attacco potrebbe sensibilmente salire nelle prossime ore. Secondo il giornalista Zaki Daryabi “la maggior parte delle vittime” erano ragazze. C’erano circa 600 studenti in classe, ha aggiunto dall’ospedale dov’è stato ricoverato un testimone della strage. Lo stesso centro era stato preso di mira da un attacco dal 2018. Circolano in queste ore video e foto su social e sui media dell’attacco, con le vittime insanguinate portate via dalla scuola.

Gli hazara è una popolazione particolarmente diffusa nella regione montuosa fra i bacini dello Helmand e del Tarnak, lo Hindukush, il Koh-i Baba e il bacino dello Heri-rud. Quelli che vivono nella regione detta Hazaristan o Hazarajat, sono sciiti, gli hazara occidentali sono invece di fede sunnita. Discendono probabilmente da coloni introdotti dopo le conquiste mongole di Gengis Khan agli inizi del tredicesimo secolo. Gli hazara si sono scontrati con l’etnia pashtun e si sono dimostrati insofferenti alla dominazione afghana dando vita a diverse ribellioni tra il 1888, il 1891, il 1924 e negli anni Quaranta.

Per decenni la minoranza ha sofferto persecuzioni da parte dei talebani al potere dal 1996 al 2001. E sono stati anche bersaglio degli attacchi del gruppo Stato Islamico. Sia per i talebani che per l’Isis sono degli eretici. La strage nel centro educativo rimette sotto i riflettori il tema dell’istruzione nell’Afghanistan sotto il controllo dei talebani. Gli estremisti al governo impediscono alle ragazze di tornare a frequentare la scuola secondaria, lo Stato Islamico è contrario all’istruzione di donne e ragazze.

I talebani non sembrano in grado al momento di reagire o contenere l’escalation di violenza da parte dell’Isis verso la minoranza sciita. “L’Emirato islamico dell’Afghanistan considera un crimine grave l’attacco al centro di formazione Kaaj”, il tweet del portavoce Zabihullah Mujahid. Condanne da parte delle Nazioni Unite e dell’Unicef: “Questo atto atroce è costato la vita a decine di ragazze e ragazzi adolescenti e ne ha gravemente feriti molti altri. Bambini e adolescenti non sono e non devono mai essere oggetto di violenza”.

 

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Giornalista professionista. Ha frequentato studiato e si è laureato in lingue. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Ha collaborato con l’agenzia di stampa AdnKronos. Ha scritto di sport, cultura, spettacoli.