Cos’è il dossieraggio? Oggi, sulle pagine di alcuni quotidiani nazionali (i soliti noti, peraltro), potete trovare un esempio perfetto.

Guido Crosetto, attuale Ministro della Difesa, tra i fondatori di Fratelli d’Italia insieme a Giorgia Meloni, fa una denuncia. Si scopre che un ufficiale della Guardia di Finanza sarebbe andato a cercare, illegalmente, ogni dato possibile su di lui per vedere se e in che modo era possibile attaccarlo. Quei dati poi finivano su alcuni giornali.

Oggi tre quotidiani, Il Fatto Quotidiano, La Verità e Il Domani, pubblicano uno dei dossier che sarebbe stato costruito dall’ufficiale delle Fiamme Gialle per attaccare Guido Crosetto.

La vicenda è nota. Guido Crosetto infatti 12 anni fa apre un b&b, uno dei tanti b&b sparsi per l’Italia: un piccolo investimento, che non supera i 20mila euro di capitale. Di questo investimento lui ci mette un quarto ed il resto è diviso tra più soci, tra cui anche Giuseppe Favalli, ex giocatore di calcio, ora dirigente sportivo ed allenatore. Due dei soci sono due fratelli che a Roma da anni gestiscono ristoranti di moda e sono tra i pr più conosciuti della capitale: sono incensurati e totalmente puliti. Il padre di questi ragazzi era finito in un’inchiesta con gravi accuse. Assolto totalmente. Quindi? Come si fa un dossier? Si accostano al papà i brutti nomi che erano accostati a lui nell’inchiesta, nonostante sia poi stato assolto. Quei brutti nomi si accostano (è paradossale: per eredità?) ai figli e quindi per magia vengono usati per accostarli nello stesso articolo a chi vogliamo infangare.

Ecco cosa avrebbe fatto il finanziere, ecco cosa è “killeropoli”. Ed ecco cos’è un dossier: un insieme di cose costruite per gettare fango anche quando non c’è fango da gettare. Di penalmente rilevante non c’è nulla, di “inopportuno” (parola molto in voga in queste settimane) ancora meno, di incompatibile con l’incarico attuale di Crosetto nulla, di conflitto d’interessi neanche l’ombra. Nulla: è solo fango, fango allo stato puro.

Quel dossier, quell’insieme di infami diffamazioni, oggi immancabilmente è finito su tre quotidiani. Due dei tre erano quelli che Crosetto ha denunciato alla procura di Roma. Quindi oggi gli atti illegittimi per cui questa inchiesta è partita, sono usati dai tre giornali più vicini all’indagato (tutti e tre lo presentano come un santo) per cercare di attaccare Crosetto.

È accettabile in un Paese civile? Noi crediamo di no.

Giornalista, genovese di nascita e toscano di adozione, romano dai tempi del referendum costituzionale del 2016, fondatore e poi a lungo direttore di Gay.it, è esperto di digitale e social media. È stato anche responsabile della comunicazione digitale del Partito Democratico e di Italia Viva