Nella notte del 29 ottobre le fiamme hanno distrutto i pulmini dell’associazione “Un’Infanzia da vivere” del Parco Verde di Caivano, comune a nord di Napoli. Quei pulmini servivano per accompagnare i bambini nelle attività proposte contro il disagio sociale che spesso vivono in quel territorio che balza all’attenzione solo per tristi casi di cronaca. Ma l’associazione “Un’Infanzia da vivere” non ci sta ad arrendersi e lancia la raccolta fondi per ricomprare i pulmini dei bambini. “L’Associazione va avanti e non si lascia intimidire: vogliono ricomprare i pulmini e continuare ad agire per dare speranza e un futuro migliore a questi ragazzi”, scrivono nella chiamata all’azione.

All’indomani del drammatico incendio, Bruno Mazza, tra gli organizzatori dell’associazione denunciò il triste episodio su Facebook: “Stamattina la camorra ha incendiato i furgoni dell’associazione che utilizzavamo per portare i bambini fuori dalla merda che c’è qui al Parco Verde” si legge in un post pubblicato sulla pagina social di Un’infanzia da vivere. Rincarò la dose Bruno Mazza, presidente dell’associazione da oltre 10 anni dopo aver scontato una decina d’anni di carcere perché affiliato al clan Russo: “La camorra vuole intimidirci ma noi andiamo avanti. Hanno fatto questo dopo una intervista che ho rilasciato, ecco la loro risposta”.

Ora è partita la raccolta fondi su Eppela: “Vivere al Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli, non è semplice, soprattutto per i giovani. E’ considerata purtroppo la più grande piazza di spaccio di droga d’Europa – si legge sulla call in action dell’Associazione – L’associazione onlus “Un’Infanzia da Vivere” lotta ogni giorno per dare un’alternativa valida ai più giovani, per toglierli dalla strada e farli sentire meno abbandonati. Ma qualcuno non ha gradito queste azioni solidali”.

“Qualche sera fa – continua l’associazione – sono stati incendiati i pulmini che l’associazione utilizzava per accompagnare i bimbi del Parco Verde a svolgere attività ludiche e ricreative fuori da quel quartiere. Secondo i rappresentanti dell’associazione si è trattato di un incendio doloso, una ritorsione della criminalità organizzata infastidita da iniziative che tendono a sottrarre i minori alle grinfie dei clan. Parco Verde di Caivano non molla!”.

Don Maurizio Patriciello, sacerdote del Parco Verde, denuncia: “Il linguaggio è sempre lo stesso. Intimidire. Impaurire. Terrorizzare. Uccidere. Gli onesti dannati del Parco Verde chiedono solo di essere liberati dalla asfissiante presenza dei nemici della società. Saremo sempre accanto alle persone perbene. Sempre contro ogni forma di illegalità, sopraffazione, violenza, disonestà, vigliaccheria”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.