La storia
La gioia di Gabriele: “Guarito dal Covid dopo 27 giorni grazie ad Ascierto e ai medici del Cotugno”
Era risultato positivo al Coronavirus, con un ‘viaggio’ di 27 giorni nel reparto dell’ospedale Cotugno di Napoli, sottoposto alle cure dei medici e del personale sanitario. Dopo quasi un mese Gabriele ce l’ha fatta: è guarito.
Lo ha reso noto lo stesso paziente, in un messaggio di ringraziamento ai “medici e infermieri del Cotugno” e in particolare “al grande professore Ascierto”, l’oncolo del Pascale di Napoli a capo della task force che per prima, assieme ad alcuni ricercatori cinesi, ha avviato le prime sperimentazioni sul Tocilizumab, il farmaco contro l’artrite reumatoide utilizzato per la prima volta a Napoli per combattere le infiammazioni polmonari più gravi provocate dall’infezione da Coronavirus.
Un ringraziamento d’obbligo per chi, scrive Gabriele sui social, “si è occupato di me e non solo”. Nel post poi il ringraziamento a “tutti i miei amici, parenti e non, che non ci hanno mai lasciato soli. Ringrazio tutti voi – continua il paziente guarito dal Covid-19 – che con un messaggio o una chiamata mi avete dimostrato il vostro affetto e non mi avete fatto sentire mai solo”.
LA CURA ASCIERTO FUNZIONA ANCHE A CASERTA – Primi importanti risultati nella lotta al nuovo Coronavirus con la ‘Cura Ascierto’ arrivano anche dall’ospedale di Caserta. A spiegare i successi ottenuti è Paolo Maggi, direttore dell’Unità operativa di Malattie infettive dell’ospedale casertano: “Sono già guariti sei pazienti, di cui cinque dimessi e uno in divezzamento dall’ossigenoterapia. Abbiamo trattato otto pazienti con il nuovo farmaco Tocilizumab”. Nel Reparto di Rianimazione si è ottenuto inoltre uno dei pochi trattamenti erogati in Italia con il farmaco Remdesivir, con il tampone del paziente si è negativizzato ed è stato estubato.
“Questi primi importanti risultati – spiega Carmine Mariano, Commissario Straordinario dell’ospedale – ci motivano a proseguire con sempre maggior impegno in un momento così difficile, senza troppi clamori, lontano dai riflettori, ma consapevoli di offrire una qualità assistenziale di valore”.
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