Il Sahel resta protagonista dei giochi geopolitici che coinvolgono le grandi potenze. Nelle settimane scorse la giunta militare al potere in Niger aveva intimato agli Stati Uniti di lasciare la base aerea vicino alla capitale e di abbandonare il paese. Gli americani avevano protestato ed inviato una delegazione per cercare di evitare di perdere il controllo di una regione chiave come quella nigerina, ma i golpisti che hanno rovesciato il presidente Mohamed Bazoum sono stati irremovibili.

Incontro ravvicinato Usa-Russia

In queste ore è arrivata la notizia che truppe russe sarebbero arrivate nella base dove ancora ci sono diverse centinaia di militari americani ed è un incontro ravvicinato che nessuno si sarebbe aspettato. Un alto funzionario della Difesa Usa ha confermato la notizia, sottolineando però che i russi si trovano in un hangar all’ingresso della base e non ci sono stati contatti di nessun genere. Il Segretario della Difesa Lloyd Austin ha ribadito che non esiste nessun rischio concreto di scontro fra le forze armate dei due paesi, mentre al momento da Mosca e da Niamey non sono arrivati commenti ufficiali.

Il ruolo nel Sahel

Il Niger, che ha concluso un accordo militare con la Russia, fa anche parte della cosiddetta Alleanza del Sahel, un patto di mutuo soccorso con Mali e Burkina Faso, tutti stati in mano a giunte militari e sotto l’influenza di Mosca. Secondo Reuters la Russia non è la sola a caccia di affari nel Sahel e sembrerebbe che anche l’Iran sia in trattativa per l’acquisizione di materie prime fondamentali. Gli Stati Uniti si trovano in grande difficoltà in Africa e hanno già visto i francesi cacciati da quasi tutte le loro ex colonie, compreso il Ciad che sembrava una base sicura per le forze armate di Parigi.

Questa inaspettata convivenza fra russi ed americani mette in evidenza quanto sia chiave l’area del Sahel, dove tutti vogliono essere protagonisti. L’Italia invece ha ottenuto il permesso di far restare i proprio militari in Niger, una possibilità per l’Europa di non perdere completamente contatto con il continente africano.

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Matteo Giusti, giornalista professionista, africanista e scrittore, collabora con Limes, Domino, Panorama, Il Manifesto, Il Corriere del Ticino e la Rai. Ha maturato una grande conoscenza del continente africano che ha visitato ed analizzato molte volte, anche grazie a contatti con la popolazione locale. Ha pubblicato nel 2021 il libro L’Omicidio Attanasio, morte di una ambasciatore e nel 2022 La Loro Africa, le nuove potenze contro la vecchia Europa entrambi editi da Castelvecchi