Quella di Rodolfo Anastasio, 56 anni, e di Paola La Rocca, 55 anni, è una tragedia. I due erano sposati da 30 anni, insieme gestivano il ristorante “Pinocchio” sul lungomare di Salerno. Lui era lo chef, lei lo aiutava nell’attività di famiglia da anni. Da poco si erano separati ma ogni mattina lui, come un rituale sacro, andava a casa di lei, una villetta a San Mango Pimonte, provincia di Salerno, per prendere insieme il primo caffè della giornata, salutare i due figli che avevano avuto insieme e portare i cani a passeggio. Non è chiaro cosa sia scattato: l’uomo ha impugnato un coltello da cucina e ha colpito la donna più volte. Poi è fuggito. Lo hanno trovato qualche ora dopo con un cappio al collo, appeso a un cavalcavia sull’autostrada. Ha ucciso la moglie e si è tolto la vita. Un dolore enorme per i figli. “Sei…sarai…e sei sempre stato il mio tutto…mamma ti amo”, ha scritto il figlio Giovanni su Facebook, postando una foto di un tenero abbraccio con sua madre.

Secondo quanto ricostruito dal Mattino, Rodolfo non avrebbe sopportato la separazione. Avrebbe forse preferito ucciderla che perderla per sempre o saperla con un altro uomo. Potrebbe essere questo pensiero ad aver fatto scattare quell’orribile piano. Da qualche mese l’uomo viveva in un B&B di Salerno, poco distante dal ristornate di famiglia: i due, che erano anche nonni, si erano separati ma non avevano avviato le pratiche legali. Come faceva ogni mattina, Rodolfo si è presentato a casa di Paola, per bere insieme il consueto primo caffè del giorno intorno alle 06.30. Approfittando forse di un momento di distrazione della donna ha preso dal cassetto della cucina un coltello e ha iniziato a colpire Paola.

Le urla di Paola erano fortissime tanto da attirare l’attenzione dei vicini che hanno chiamato subito i soccorsi. Anche uno dei figli le ha sentite ed è subito corso dalla mamma. Nel cercare di allontanare il padre si è lievemente ferito a una mano e intanto Paola cercava di fuggire dalla villetta. Rodolfo è salito sulla sua auto ed è fuggito via. Intanto sono arrivati i vicini di casa ma Paola ha perso i sensi tra le braccia del figlio. Una corsa disperata verso il pronto soccorso San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Un tentativo vano di salvarla: Paola è morta poco dopo l’arrivo. Secondo i primi rilievi Paola sarebbe stata colpita da tre fendenti al torace, probabilmente sono stati tranciati gli organi vitali.

Mentre Paola combatteva tra la vita e la morte Rodolfo si legava intorno al collo una corda e si lasciava cadere nel vuoto da un cavalcavia sull’Autostrada del Mare, tra gli svincoli di San Mango e Pontecagnano in direzione nord. Centinaia di automobilisti sono rimasti bloccati per ore, con l’agghiacciante scena del cadavere che penzolava sotto i loro occhi. Una tragedia che ha lasciato sconvolti in tanti.

Secondo i carabinieri della compagnia di Salerno, diretti dal maggiore Antonio Corvino, Rodolfo aveva progettato tutto nei minimi dettagli. Quella mattina sarebbe andato da Paola con l’intenzione di ucciderla e togliersi la vita subito dopo. Nella sua auto aveva messo una corda, forse aveva anche scelto il punto del cavalcavia più adatto. Forse voleva mostrare a tutti la sua disperazione o forse quello gli era sembrato il modo più semplice per togliersi la vita.

La procura di Salerno, diretta da Giuseppe Borrelli, ha disposto il sequestro di entrambe le salme sulle quali sarà effettuata l’autopsia. Resta lo sconcerto e il dolore enorme per tutta la comunità che conosceva e ben voleva la coppia. Secondo quanto ricostruito dal Mattino, tra i vicini di casa nessuno sospettava che tra i due ci potessero essere tensioni tali da portare al folle gesto di Rodolfo. Non c’erano state accese discussioni, nemmeno quella mattina del 16 novembre in cui Rodolfo ha impugnato il coltello e ha colpito Paola. Tutti li descrivono come una coppia riservata, molto solare lei, lui grande appassionato al suo lavoro.

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Laureata in Filosofia, classe 1990, è appassionata di politica e tecnologia. È innamorata di Napoli di cui cerca di raccontare le mille sfaccettature, raccontando le storie delle persone, cercando di rimanere distante dagli stereotipi.