Il nipote "basista" del colpo
“La zia tiene la cassaforte in casa”, apre e accoglie rapinatori che terrorizzano anziana
Ha contribuito al colpo realizzato da due rapinatori nell’abitazione dell’anziana zia fornendo loro informazioni preziose (“ha una cassaforte in casa“) e ospitalità in attesa che la donna rincasasse. A sette mesi di distanza dalla brutale aggressione subita dalla vittima sul pianerottolo di casa e successivamente all’interno della stessa mentre i due svaligiavano l’appartamento, è stato arrestato il basista del colpo.
Gli agenti del Commissariato di Castellammare di Stabia (Napoli) hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Torre Annunziata su richiesta della Procura oplontina, nei confronti di un 39enne, con precedenti per truffa, gravemente indiziato in concorso morale e materiale con altri due soggetti di rapina e sequestro di persona.
L’episodio è avvenuto lo scorso 16 luglio con le indagini partite dopo la denuncia dell’anziana donna. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, i malviventi avevano atteso che l’anziana rincassasse e sull’uscio di casa le avevano tappato la bocca spingendola all’interno dell’appartamento. Una volta dentro uno dei due ladri l’aveva costretta a sedere nel soggiorno, coprendole il volto con un vestito e imponendole di fare silenzio per non metterla a tacere con lo scotch.
Le indagini, portate avanti anche grazie all’acquisizione delle immagini di alcuni impianti di videosorveglianza e attraverso tracce ematiche, hanno già portato all’arresto, lo scorso novembre, di un primo, presunto, rapinatore, un 24enne raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare lo scorso novembre.
“A seguito dell’applicazione della predetta misura cautelare – scrive in una nota il procuratore della Repubblica di Torre Annunziata, Nunzio Fragliasso – le indagini sono proseguite, consentendo di identificare l’altro autore dei reati per cui si procede all’attuale arresto, nipote di terzo grado della vittima”. “Questi – spiega ancora Fragliasso – abitante nel medesimo condominio della donna, dapprima aveva fornito al complice informazioni sull’esistenza di una cassaforte in casa della vittima e sulle sue abitudini di vita e successivamente aveva dato un contributo materiale all’esecuzione della rapina, aprendo ai suoi complici il portone del palazzo e accogliendoli nella propria abitazione, in attesa del momento propizio per agire”.
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