L'intervista
“L’economia ai tempi del Covid passa per il digitale”, l’Ad di Almaviva Marco Tripi lancia la sfida

«Costruire il futuro, ogni giorno. Il nostro lavoro parte da qui, dalla capacità di visione e di realizzazione. L’emergenza sanitaria ha determinato l’accelerazione di alcuni processi e sottolineato nuovi bisogni, il punto è attingere alle risorse del digitale per offrire soluzioni capaci di aprire nuove opportunità, di includere, di semplificare la vita alle persone e promuovere la competitività delle imprese, contribuendo a rispondere alle attuali esigenze di sicurezza. Strumenti digitali efficaci e accessibili significano innanzitutto diritti dei cittadini, servizi efficienti e sviluppo sostenibile». Marco Tripi, amministratore delegato del Gruppo Almaviva, descrive la filosofia che sta alla base dell’azienda di famiglia. Una digital company italiana al 100 per cento, diventata negli anni un gruppo presente in 4 Continenti che conta 45.000 persone, 10.000 in Italia e 35.000 all’estero, e un fatturato 2019 pari a 887 milioni di euro. «Affiancare aziende e pubbliche amministrazioni in una trasformazione digitale che porti valore è la nostra missione. Lo facciamo grazie a competenze, esperienza e know how Made in Italy, presidiando le tecnologie più avanzate, e grazie a un grande patrimonio di professionisti che si arricchisce di continuo: entro fine 2020 avremo assunto oltre 1000 persone solo negli ultimi due anni nel comparto IT».
Il digitale ha un ruolo strategico per la modernizzazione e la sicurezza del Paese?
La crisi pandemica ha senz’altro reso più visibile quanto l’innovazione aiuti a garantire continuità dei servizi e capacità di resilienza. Almaviva ha lunga esperienza nell’ambito dei servizi IT mission-critical e anche in questa fase difficile ha supportato le organizzazioni complesse con soluzioni e piattaforme proprietarie, permettendo l’immediata remotizzazione delle attività nella assoluta continuità del business. La forte evoluzione del settore digitale è in grado di alimentare competitività e produttività, creando crescita stabile e nuova occupazione. Per questo crediamo nel nostro ruolo di aggregatore italiano per start up e PMI del mondo IT, sostenuto da spin off universitari con atenei d’eccellenza».
La risposta all’emergenza Covid può quindi far recuperare al Paese parte del ritardo accumulato?
La prima missione del Recovery Plan Italiano è un Paese completamente digitale. Il Next Generation EU prevede che il 20% dei fondi vada ad investimenti nel digitale. Obiettivi importanti da tradurre in realtà. Come sono realtà i 635 progetti di digitalizzazione della PA centrale e locale che Almaviva ha realizzato negli ultimi 3 anni.
Il digitale come leva di sviluppo.
Esattamente. Si possono creare centinaia di migliaia di posti di lavoro stabili e se sembrano numeri incredibili si può guardare all’esperienza recente della città di Toronto che, attraverso politiche di supporto alle aziende locali e a piani di formazione e riqualificazione, ha visto crescere negli ultimi anni gli occupati del settore digitale del 54% con un incremento superiore alla stessa Silicon Valley.
Quali le principali sfide digitali al momento?
Molte. Due di particolare interesse: Sanità e Smart City. La digitalizzazione di ecosistemi strategici come Smart City e Digital Health richiede competenze forti su tutte le tecnologie che costituiscono la leva della trasformazione digitale. AI e IoT che sono alla base di questa trasformazione sono a loro volta complessi ecosistemi tecnologici costituiti da Big Data, Networking, Enterprise Integration, calcolo parallelo, cybersecurity. Per questo alla forte competenza specifica è necessario aggiungere la sfida fondamentale della capacità di orchestrazione di tecnologie e servizi in continua evoluzione, bilanciando stabilità e innovatività, modellando la tecnologia al caso d’uso e al dominio specifico. Questo è quello che facciamo.
Nell’ambito delle tecnologie emergenti quali sono i profili professionali più ricercati?
Big data specialist, Ethical Hacker, esperti di Intelligenza Artificiale e di Cyber Security. Il 35% dei nuovi assunti in Almaviva ha meno di 30 anni e rappresenta figure professionali emergenti. Non è esagerato affermare che alcuni profili del futuro si definiscono proprio in azienda. Stiamo costruendo con i neoassunti quelle che saranno le professioni di domani. Anche grazie alla rete di partnership con diversi istituti accademici.
Qual è la strategia attuale del Gruppo?
Stiamo crescendo in Italia e prevediamo fino al 2025 un tasso medio di crescita annua del 5%. Abbiamo inaugurato nuove sedi a Cagliari, Bari e Venezia nel corso di quest’anno e a Napoli, dove abbiamo avviato nel 2018 Almaviva Digitaltec, nuova società focalizzata sulle tecnologie di frontiera, che ha superato i 300 assunti. Nel contempo abbiamo messo in atto un piano di sviluppo internazionale basato su esportazione del nostro know-how e di tecnologia distintiva. Ci ha portato a nuovi contratti in UK, negli USA e in Arabia Saudita, dove abbiamo anche aperto una nuova società. E ancora a Malta, in Svizzera e in Finlandia. E poi ci sono le acquisizioni….
Ne avete in programma?
Abbiamo acquisito nel 2017 Sadel, leader nel passenger information system, nel 2019 la Digital Agency Wedoo e nel 2020 Chain, società brasiliana di crm attiva nel settore Finance. Oggi guardiamo con attenzione a società medie dall’elevato know-how in area Finance, Sanità, Trasporti, Cyber e Difesa.
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