Il governo di accordo nazionale libico, guidato da al-Sarraj e sostenuto dalle Nazioni Unite, ha annunciato un cessate il fuoco in tutto il paese e ha chiesto la smilitarizzazione della contesa città di Sirte, controllata dalle forze rivali guidate dal generale Khalifa Haftar. Al-Sarraj ha anche chiesto di tenere le elezioni parlamentari e presidenziali a marzo.

Dopo le dichiarazioni del governo di accordo nazionale libico, anche il portavoce della Camera dei rappresentanti rivale con sede a Est, Aguila Saleh ha annunciato il cessate il fuoco. I due rivali hanno trovato un accordo sulla ripresa della produzione di petrolio e sulla sua esportazione decidendo che i proventi vadano ad un contro esterno della Banca nazionale libica a cui si potrà attingere solo dopo un più dettagliato accordo comune.

Una notizia accolta “con favore” dalla Missione di supporto dell’Onu in Libia: “Accogliamo con favore le dichiarazioni del Consiglio di Presidenza e della Camera dei Rappresentanti sul cessate il fuoco – in Libia – e l’attivazione del processo politico”, si legge su Twitter. La comunità internazionale ha accolto con favore la tregua. Dalla Francia alla Germania, viene ribadita l’importanza di questo segnale verso un processo di pace.

Soddisfazione espressa in una nota anche dalla Farnesina per il cessate il fuoco. “Sulla scia delle recenti dichiarazioni sulla ripresa della produzione petrolifera, per la quale l’Italia auspica una concreta applicazione a tutte le articolazioni dell’industria petrolifera libica su tutto il territorio del Paese, tali sviluppi costituiscono un importante e coraggioso passo verso la stabilizzazione della crisi libica. L’Italia continuerà a svolgere il suo ruolo attivo di facilitazione per una soluzione politica alla crisi libica ed esorta tutte le parti interessate a dare un seguito rapido e fattivo al percorso delineato nei comunicati del Consiglio presidenziale e dalla Camera dei rappresentanti”, spiega il ministero degli Esteri.

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