“La comunicazione degli uffici giudiziari: sostanza e forma”. Relatore, il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri. Non è uno scherzo ma il titolo della tavola rotonda in programma domani mattina a Roma all’hotel Parco dei Principi nell’ambito di un convegno organizzato da Magistratura indipendente, la corrente di “destra” dell’Anm e di cui Gratteri è simpatizzante. Come si legge nella nota di presentazione dell’incontro, al quale sono attesi magistrati da tutta Italia, «sulla comunicazione si gioca la legittimazione sociale della Magistratura (con la M maiuscola, ndr) per evitare il rischio di una sterile autoreferenzialità».

L’incontro, va precisato, era stato fissato all’indomani della maxi-retata anti ‘ndrangheta voluta da Gratteri e, quindi, prima che esplodesse la “polemica” a distanza con il procuratore generale della Cassazione, Giovanni Salvi. La scorsa settimana, nel suo intervento durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario in Cassazione, Salvi aveva chiesto ai pm di moderare il loro protagonismo.
«E’ ricorrente la polemica – aveva precisato Salvi – circa le dichiarazioni rese da magistrati del “pubblico ministero”. La moderazione nelle dichiarazioni, resa necessaria dalla precarietà dell’accertamento non ancora sottoposto alla piena verifica del contradditorio, è manifestazione della professionalità del capo dell’Ufficio».

«La comunicazione, nei toni misurati e consapevoli, deve essere tale da evitare anche solo il sospetto che non la fiducia della pubblica opinione sia ricercata, ma il suo consenso», aveva aggiunto il pg della Cassazione, secondo cui «questa sarebbe la fine dell’indipendenza del pubblico ministero». In molti avevano letto nelle parole del pg della Cassazione un richiamo alla conferenza stampa, durata circa due ore, di Gratteri per l’indagine Rinascita-Scott. «Per me – aveva detto il procuratore calabrese per illustrare i 330 arresti – era importante realizzare un sogno, fare la rivoluzione, quella di smontare la Calabria come un treno dei Lego e rimontarla piano piano».  Conferenza stampa che, fra l’altro, aveva costretto il pg di Catanzaro Otello Lupacchini a lasciare la Calabria: per aver criticato l’esposizione mediatica di Gratteri, il Csm lo aveva trasferito a Torino come semplice sostituto.