In una vicenda dai tanti punti ancora oscuri c’è un punto fermo. Il sostituto procuratore di Milano Paolo Storari è indagato dalla procura di Roma per rivelazione del segreto d’ufficio in relazione al caso dei verbali degli interrogatori resi ai pm milanesi dall’avvocato Piero Amara.

L’indagine è condotta a Roma dal pm Rosalia Affinito, che oggi dovrà ascoltare l’ex consigliere del Csm Piercamillo Davigo, tenuto a spiegare le modalità di ricezione degli atti che Storari gli consegnò materialmente “in autotutela”: il magistrato milanese infatti lamentava che i vertici della Procura, in particolare Francesco Greco, tardavano l’iscrizione di Amara e delle persone da lui citate nei verbali nel registro degli indagati. 

Sempre a Roma è indagata per calunnia Marcella Contrafatto, l’impiegata di Palazzo dei Marescialli ed ex segretaria al Csm proprio di Davigo, ora sospesa dalle funzioni: la donna è accusata di aver inviato i verbali secretati di Amara a Repubblica e Fatto Quotidiano, oltre al consigliere del Csm Nino Di Matteo, accompagnate da lettere che accusavano gli inquirenti milanesi di non voler svolgere indagini.

Sulle vicende della loggia Ungheria si muovono anche altre due procure: quella diretta da Raffaele Cantone a Perugia, che indaga per associazione segreta, ma anche quella di Brescia, che indaga invece per valutare eventuali profili penali in capo a magistrati in servizio a Milano.

Quanto a Storari, al sostituto procuratore di Milano è stato notificato l’invito a comparire per sabato. Il magistrato rischia anche un trasferimento d’ufficio.

Della vicenda che rischi di provocare un nuovo terremoto nella magistratura è informata anche la ministra della Giustizia Marta Cartabia, che ha parlato ieri col procuratore generale Giovanni Salvi. Quest’ultimo sta valutando l’avvio di un procedimento disciplinare nei confronti del sostituto procuratore milanese ora indagato nella Capitale.

E a proposito di competenze territoriali delle procure, sui verbali consegnati da Storari a Davigo c’è una sorta di “giallo”: inizialmente infatti era stato riferito che il sostituto procuratore milanese aveva affidato la documentazione a Davigo raggiungendolo a Roma, mentre oggi spunterebbe fuori che l’incontro sarebbe avvenuto nell’aprile 2020 a Milano.

Un dettaglio che cambia non poco l’indagine appena iniziata sul caso: se verrà accertata la consegna dei verbali nel capoluogo lombardo la competenza territoriale porterebbe i pm di Roma, che hanno convocato Storari sabato nella Capitale, a trasmettere gli atti relativi alla sua posizione a Brescia, competente su Milano.

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia