Verso l'elezione del nuovo rettore
L’università Federico II va rafforzata con la tecnologia

Partendo dall’esperienza maturata in questi ultimi dieci anni come direttore di dipartimento prima e consigliere di amministrazione poi, posso affermare che il nuovo rettore dell’università Federico II parte da una situazione ampiamente positiva, dal punto di vista della ricerca e della didattica. Bisogna, quindi, impegnarsi per il futuro perché essa si consolidi e, se possibile, migliori. Grazie all’impegno di tutto l’Ateneo, c’è stato un miglioramento nella valutazione Anvur, sul fronte della ricerca, e l’istituzione di nuovi corsi di studio e dottorati oltre all’avvio della Scuola superiore meridionale sul fronte della didattica. Di rilievo è anche la realizzazione del nuovo sistema di tassazione cui si è pervenuto dopo un confronto approfondito con la componente studentesca.
Tutto ciò vuol dire che la nuova gestione deve avere sicuramente il compito di operare in continuità con la precedente, ma deve anche porsi l’obiettivo ambizioso di migliorare, ricorrendo con coraggio a idee nuove e innovative. Sono diversi i settori che richiedono interventi migliorativi. Per quanto riguarda la didattica, penso sia indispensabile rendere più efficace l’offerta formativa potenziando il ruolo delle nuove tecnologie. Le recenti emergenze ci hanno fatto capire quale sia l’importanza dei nuovi mezzi di divulgazione che dovranno affiancarsi, senza pretese di sostituzione, alla didattica tradizionale.
Per il futuro nel campo della ricerca va fatto uno sforzo per lo studio di forme di assistenza nel reperimento e rendicontazione di finanziamenti di progetti scientifici: ai ricercatori va affiancato personale esperto in progetti e iniziative di cooperazione nazionale e internazionale, che fornisca le informazioni e l’assistenza necessarie alla redazione del progetto, alla stesura del piano dei costi, fino al sostegno in fase di rendicontazione finanziaria. Va, inoltre, affrontato il problema di una normativa finanziaria e contabile complessa e soffocante, che condiziona pesantemente la gestione delle strutture dell’Ateneo (dipartimenti, centri e così via). Pur nel rispetto della legislazione vigente, bisogna tendere a una semplificazione generale dei regolamenti che porti a una più agile gestione organizzativa e finanziaria dell’Ateneo. Ciò può essere raggiunto anche facendo ricorso a un potenziamento dei servizi telematici, in particolare per la gestione delle missioni del personale e dell’acquisizione di beni e servizi.
Con un opportuno adeguamento delle strutture di calcolo e reti alle moderne esigenze, si avranno ricadute positive non solo sulla vita delle strutture di Ateneo ma si potrà migliorare l’accessibilità dall’esterno, per chiunque avesse bisogno di consultare i contenuti del sito web. Una particolare attenzione andrà rivolta alla accoglienza di studiosi e studenti stranieri: a causa anche di una legislazione carente, le pratiche amministrative legate all’accoglienza obbligano a un percorso burocratico tortuoso e lungo. A ciò si aggiunge il problema non banale di trovare un’adeguata sistemazione logistica per gli ospiti stranieri e le loro famiglie. Va promossa una campagna di reperimento di alloggi da destinare agli ospiti e, contemporaneamente, vanno potenziate le risorse degli uffici centrali dotandoli di personale con esperienza specifica nelle procedure di accoglienza. Nel campo delle infrastrutture edilizie ricordo l’impegno nella realizzazione della sede di San Giovanni, che dovrà essere completata. Andrà prestata maggiore attenzione alla manutenzione delle strutture.
Mi riferisco in particolare al complesso di Monte Sant’Angelo su cui bisognava intervenire da tempo, dato lo stato di degrado delle strutture edilizie. In generale, alla luce della vetustà che caratterizza buona parte del patrimonio edilizio della federico II, sarebbe opportuno varare un programma di manutenzione generale più incisivo, evitando di ricorrere spesso a interventi riparatori dettati solo dall’urgenza. La buona didattica richiede anche strutture adeguate a fronteggiare le esigenze della platea studentesca, mettendo gli studenti nelle migliori condizioni per affrontare il loro percorso di studi: i locali nei quali si svolge la didattica, i trasporti che garantiscono i collegamenti con le varie sedi dell’Ateneo concorrono tutti a un miglioramento dell’offerta formativa nei suoi aspetti generali. Perciò serve un rettore che sia in grado di operare coinvolgendo le diverse e qualificate competenze disponibili. Penso, quindi, a un rettore che lavori in squadra, in armonia e responsabilizzando i propri collaboratori. Devo dire che, tenuto conto di quanto detto e per quanto sia in grado di conoscere i candidati, peraltro entrambi meritevoli di considerazione, ritengo che Luigi Califano meglio incarni la figura di rettore cui mi riferisco.
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