Via libera all'alba, Forza Italia ridimensionata
Manovra, le novità: no a proroga superbonus, cedolare secca al 21% per primo immobile, fondi per Ponte Stretto e contro violenza donne
La Commissione Bilancio del Senato ha approvato nella notte gli emendamenti alla Manovra avanzati sia dal governo che dai relatori, oltre ad alcuni testi delle opposizioni, a partire da quello contro la violenza sulle donne. Al momento manca solo il mandato al relatore, che verrà conferito nel corso della mattinata, poi la seconda legge di bilancio del governo Meloni arriverà in Senato, a partire da mercoledì 20 dicembre, poi venerdì 22 è chiamata alla prova della fiducia, prima del via libera finale atteso tra il 27 e il 30 dicembre.
Il cuore della legge di bilancio riguarda la conferma nel 2024 del taglio del cuneo fiscale per i redditi fino a 35 mila euro, in combinato con la nuova modulazione delle aliquote Irpef che accorpa le prime due, per lasciare in busta paga circa 100 euro al mese in più ai lavoratori dipendenti. Un provvedimento che impegna quasi 11 miliardi di euro.
Manovra, Commissione Senato boccia proroga superbonus
Dopo una seduta durata tutta la notte la Commissione ha ultimato il lavoro di revisione dei testi con alcune modifiche. Niente spazio alla fine per un emendamento in materia di proroga temporanea dello stato avanzamento lavori del superbonus 110% chiesto da Forza Italia. Appena qualche giorno fa il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ricordato il costo del 110% per lo Stato: a fine anno supererà i 100 miliardi.
Pensioni, medici e docenti sanitari a 70 a non a 72 anni
Non è stato depositato, invece, un testo che il governo aveva preparato in extremis e prevedeva per dirigenti medici e docenti universitari del settore sanitario di andare in pensione a 72 anni invece che a 70: provvedimento che, secondo quanto riferisce l’Agi, avrebbe trovato la contrarietà dei medici e potrebbe essere discusso nuovamente nei prossimi mesi. Non ci saranno tagli alle pensioni di vecchiaia (quelle a cui si accede con 67 anni di età) per medici e operatori sanitari, per maestri d’asilo, dipendenti degli enti locali e ufficiali giudiziari. Ma per queste categorie, ad esclusione dei medici e del comparto sanità, resta il taglio già previsto nel ddl di bilancio se i lavoratori vanno in pensione anticipatamente (42 anni di contributi senza avere 67 anni di età).
Gli altri emendamenti del governo riguardano i fondi per l’integrazione salariale delle forze armate e delle forze dell’ordine, la rimodulazione delle risorse per il progetto del Ponte sullo Stretto (una parte ora sarà a carico delle Regioni Calabria e Sicilia tramite i fondi coesione), e stanziamenti per gli enti locali versati anche in ragione della recente modifica delle aliquote Irpef.
Previste inoltre risorse per il Giubileo del 2025. circa 200 Comuni invece avranno più tempo – fino al 15 gennaio 2024 – per determinare le aliquote Imu del 2023, si tratta di località che non avevano ancora trovato il modo di fissarle. In arrivo anche un finanziamento che mette a disposizione 15 milioni di euro per la zona di Caivano. Previsti inoltre piu’ di 3 miliardi di fondi aggiuntivi sulla sanita’ e circa 5 per il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
Il Ponte sullo Stretto, la distribuzione dei fondi tra Stato, regioni ed Europa
Tra le modifiche approvate dalla commissione Bilancio del Senato c’è anche una rimodulazione dei fondi stanziati dalla Finanziaria per la realizzazione del Ponte sullo Stretto, tema su cui si è speso molto Matteo Salvini, leader della Lega, che ha insistito per garantire all’opera una copertura di 11,6 miliardi. Non tutti, però, arriveranno dal bilancio dello Stato, come era scritto nella versione della manovra approvata dal Consiglio dei ministri il 16 ottobre. Lo Stato metterà sul piatto 9,3 miliardi, mentre 2,3 miliardi saranno a carico del Fondo di sviluppo e coesione: 718 milioni arriveranno dai ministeri, 1,6 miliardi invece da Calabria e Sicilia.
Affitti brevi. La cedolare secca sale al 26% ma si salva primo immobile
Tra i testi dei relatori invece uno chiarisce i termini dell’aliquota per la cedolare secca sugli affitti brevi concedendo ai proprietari di più immobili la possibilità di sceglierne uno su cui applicarla al 21% e non al 26% come per gli altri. Soddisfazione lieve per Forza Italia che ha spinto per salvare il primo immobile.
40 milioni per lotta alla violenza contro le donne
Pd, M5S, Italia Viva, Azione e Avs sottoscrivono un emendamento comune per destinare 40 milioni a misure per il contrasto alla violenza di genere. Dal potenziamento delle case rifugio e dei centri antiviolenza all’incremento del reddito di libertà per le donne vittime di violenza.
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