Continua l'emergenza incendi nel Lazio
Maxi rogo a Capena, decine di famiglie evacuate

Non si arresta l’emergenza incendi nel Lazio. A pochi giorni dal vasto rogo che ha devastato il Monte Catillo a Tivoli, per cui la Procura ha aperto un’inchiesta, questa notte un vasto rogo si è propagato nel territorio di Capena, comune alle porte di Roma situato lungo la strada provinciale Tiberina.
Le fiamme, a causa del vento, si sono pericolosamente avvicinate al centro abitato, nei pressi dei quartieri residenziali attorno alla chiesa della Madonna delle Grazie. Decine di famiglie sono state evacuate per precauzione e allontanate dalle abitazioni.
Aperto il centro operativo per i soccorsi
Sul posto si sono recati uomini e mezzi di vigili del fuoco, protezione civile, carabinieri, carabinieri forestali e guardie ambientali. L’amministrazione comunale ha subito aperto il suo Centro operativo per coordinare i soccorsi. “È appena terminato il presidio notturno a protezione della cittadinanza – ha dichiarato il sindaco di Capena, Roberto Barbetti, che presiede il Coc – si sono avvicendati, in turnazione, carabinieri, vigili urbani di Capena, vigili del fuoco e Polizia provinciale. Nel corso della mattinata si valuteranno gli interventi più opportuni e necessari da compiere“.
Un incubo che ritorna per Capena: una zona pressoché identica a quella interessata in queste ore dalle fiamme fu colpita da un violento incendio anche nel 2017.
L’appello del WWF
Brucia il Lazio e bruciano i territori nel a pochi passi dalla Capitale, nei Comuni di Tivoli, di Fara in Sabina, di Velletri e oggi di Capena. È a rischio il Sistema delle Aree Naturali Protette. “Una situazione straordinaria quella che viviamo– dichiara Raniero Maggini, Presidente del WWF ROMA e Area Metropolitana- con caldo torrido che agevola la mano criminale degli incendiari e che ha portato il Presidente della Giunta regionale a firmare lo stato di calamità naturale per la ‘grave recrudescenza degli incendi’. Un atto che resterà in vigore sino alla fine di settembre“.
Maggini sottolinea di condividere le ragioni che hanno spinto la Regione a richiedere lo stato di calamità naturale e con cui, secondo quanto comunicato dal direttore dell’Agenzia Regionale di Protezione Civile, Carmelo Tulumello, si richiedono al Governo “provvedimenti straordinari per potenziare ulteriormente la capacità di contrasto degli incendi e risorse per ristorare amministrazioni, operatori economici ed agricoltori pesantemente danneggiati dagli eventi di questi giorni”.
“Riteniamo che l’evidenza dei danni subiti dal territorio e da quanti lo vivono, vada estesa anche a quelle porzioni di territorio non interessate da attività produttive in senso stretto– aggiunge Maggini- Il patrimonio naturale eroga servizi ecosistemici a vantaggio di tutti, il danno arrecato dagli incendi è pertanto incalcolabile. Occorrono misure urgenti e straordinarie anche per aree naturali protette e fauna selvatica“.
La fauna selvatica è stata infatti drammaticamente colpita dai roghi: non solo perché diverse specie sono state uccise dalle fiamme, ma anche per l’ambiente purtroppo stravolto dal fuoco. Da qui l’appello: “Chiediamo allora che la Giunta regionale– conclude Maggini- in coerenza con l’atto già promulgato disponga il blocco dell’apertura della caccia per la stagione 2021-2022. Chiediamo alle stesse associazioni venatorie di sostenere tale richiesta e tutte quelle misure utili a sostenere la fauna selvatica in un momento tanto difficile. Una situazione veramente drammatica che chiede la disponibilità di tutti, lasciando da parte pregiudizi ed atteggiamenti corporativi.“
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