Resta in carcere Michele Antonio Gaglione, il 30enne di Caivano (Napoli) accusato di aver ucciso la sorella Maria Paola speronandola mentre era in scooter nella notte tra venerdì e sabato. Il gip Fortunato Basile ha infatti convalidato il fermo di pm, col ragazzo accusato di omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi.

La decisione è arrivata al termine dell’udienza preliminare che si è conclusa presso il tribunale di Nola. Gaglione, secondo la ricostruzione degli inquirenti, si opponeva alla relazione della sorella col 22enne Ciro Migliore, in quanto transessuale, e più volte aveva minacciato il ragazzo per costringerlo a lasciare Maria Paola. Venerdì li avrebbe inseguiti con la sua morto, speronando lo scooter su cui viaggiavano Ciro e Maria Paola. La 18enne del Parco Verde di Caivano è caduta ed è morta sbattendo la testa.

Nel corso dell’udienza preliminare Gaglione ha ribadito la sua tesi difensiva, sostenendo di voler far male alla sorella e che la morte causata dall’incidente non fosse un’azione volontaria. Domenico Paolella, avvocato di Gaglione, riferisce infatti quella che è la difesa del 30enne: “L’ho inseguita a bordo del mio scooter, ma non l’ho uccisa. Non ho provocato io l’incidente. Volevo solo chiederle di tornare a casa: aveva fatto le valigie ed era scomparsa, gettando tutta la famiglia nella disperazione”, è quanto riferito da Michele Antonio ai magistrati. Contro la decisione del gip di convalidare il fermo “ricorreremo al Tribunale del Riesame”, ha aggiunto l’avvocato di Gaglione.

 

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Romano di nascita ma trapiantato da sempre a Caserta, classe 1989. Appassionato di politica, sport e tecnologia