L'alternativa: ipotesi Italia "grande zona arancione"
Nuovo Dpcm, zona rossa nei festivi e coprifuoco alle 20. Conte e Speranza: “Dobbiamo chiudere”
“Abbiamo già predisposto un piano dedicato specificamente alle festività natalizie, anche alla luce dei suggerimenti del Comitato Tecnico Scientifico. Ora si rende necessaria qualche ulteriore misura restrittiva. Ci stiamo riflettendo in queste ore”. Così il premier Giuseppe Conte in una intervista a “La Stampa” conferma le imminenti misure di contenimento che il Governo adotterà nelle prossime ore (entro stasera o, al massimo, domani, mercoledì 16 dicembre).
Tra le ipotesi una zona rossa nazionale nei giorni festivi e prefestivi o una sorta di grande zona arancione, con negozi aperti e ristoranti e bar chiusi (solo asporto) e il coprifuoco anticipato alle 18 o alle 20.
“La situazione è delicata – sottolinea Conte – ma le nostre misure stanno funzionando, ci stanno consentendo di aver ripreso il controllo della curva epidemiologica. Il sistema delle zone e la suddivisione delle regioni in base ai colori sta dando risultati. Abbiamo evitato un lockdown generalizzato, misura estrema alla quale ora è costretta la Germania e anche altri Paesi come la Gran Bretagna e l’Olanda. Per fortuna, con queste misure ben calibrate e circoscritte, noi stiamo reggendo bene l’urto di questa seconda ondata. Ovviamente mi addolora il numero dei decessi, che rimane elevato”.
IL RECORD DEI DECESSI – Sul numero dei morti spiega: “Questo triste primato dipende dal fatto che l’indice rallenta più lentamente rispetto agli altri Paesi che hanno introdotto il lockdown, la soglia anagrafica della popolazione e altri ancora. Paghiamo anche il fatto di essere stato il primo Paese dell’Occidente investito dalla pandemia, quindi la popolazione è molto provata per i prolungati sacrifici e certo il Paese non può reggere un nuovo lockdown”.
IL NUOVO DPCM – “Dobbiamo scongiurare a ogni costo una terza ondata, perché sarebbe devastante anche sul piano della perdita di vite umane” aggiunge il premier. Gli assembramenti per shopping e aperitivi preoccupano “moltissimo. Per questo voglio lanciare un appello agli italiani. Siate responsabili. Noi abbiamo fatto una scelta ben precisa, dettata anche da esigenze sociali ed economiche: consentire ai cittadini di rispettare la bella e consueta tradizione di acquistare e scambiare i regali. Ma a questa opportunità si deve accompagnare un rigoroso rispetto delle regole da parte di tutti. Questo vale sia per le norme di legge, sia per le cosiddette raccomandazioni. Ad esempio, abbiamo chiesto agli italiani, nei festeggiamenti in casa, di evitare di ricevere persone abitualmente non conviventi. Ovviamente queste sono regole non vincolanti, perché non possiamo dettare i comportamenti nelle case private. Ma sono comunque essenziali, per tutelare la salute di tutti. E quando leggo di persone che si stanno adoperando per organizzare feste clandestine a Capodanno, beh, questo fa male. Chi partecipa a questi veglioni proibiti mette a rischio se stesso, i propri cari, i propri amici e tutte le persone a cui dice di volere bene. Per questo ripeto agli italiani: non lo fate, ve ne prego”.
SPERANZA: “CHIUDERE TUTTO” – “La mia posizione non cambia, è sempre stata cristallina – ricorda Roberto Speranza, ministro della Salute -. Allentare proprio adesso le misure di contenimento sarebbe un grave errore. Bisogna chiudere, non aprire”. Le fotografie dello shopping selvaggio sulle strade delle grandi città e dei centri storici lo hanno scioccato: “Dobbiamo assolutamente evitare gli assembramenti”.
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