In breve
Ogni salmo finisce in gloria. Gli atei ottocenteschi ci avevano visto lungo

Che il materialismo storico non si portasse più e fosse rimasto confinato in piccoli armadi ideologici accadeva già da quando la sinistra si è data un assetto da partito radicale di massa. Quello che mancava era l’ultima pagina per chiudere il capitolo del Novecento ideologico, l’assoluzione pontificia per cancellare la pacelliana scomunica dell’ultimo ‘48 italiano. Per il funerale di Papa Francesco è stata rispolverata la giovannea differenza tra “l’errore e l’errante” che misericordiosamente assolve ogni responsabilità individuale, spostando sulle più impersonali ideologie ogni nefandezza. Già da tempo gli atei ottocenteschi avevano abbandonato la scomoda alfa privativa per diventare più genericamente non credenti; per l’ultimo funerale di Stato vaticano hanno sostituito anche i “sacri” testi della fallimentare teoria comunista con l’assolutoria enciclica “Pacem in terris”, e ogni salmo finisce in gloria.
© Riproduzione riservata