Renzi: "Uno scandalo ogni giorno più grande"
Open non è una fondazione politica, la Cassazione bacchetta i magistrati: “Non ci sono tracce di finanziamenti illeciti”

“Per la quinta volta la Cassazione smentisce i magistrati di Firenze. L’inchiesta Open si sta rivelando uno scandalo ogni giorno più grande. Il tempo è galantuomo, certo, ma quanta pazienza ci vuole”. Commenta così Matteo Renzi, leader di Italia viva, le motivazioni che hanno portato lo scorso 18 febbraio i giudici della Cassazione ad annullare per la terza volta, e senza rinvio, il sequestro probatorio di documenti e supporti informatici disposto nel 2019 a Firenze nei confronti di Marco Carrai nell’ambito dell’indagine sulla Fondazione Open per il reato di finanziamento illecito dei partiti.
Il collegio della Sesta sezione penale bacchetta il tribunale del Riesame di Firenze perché “nel qualificare la Fondazione Open come articolazione politica del Partito Democratico (corrente renziana) non ha tenuto conto delle precedenti pronunce della Cassazione sullo stesso caso e della disciplina sulle fondazione politiche. La questione infatti era stata già esaminata nel settembre 2020 e nel maggio 2021, annullando in entrambe le circostanze le ordinanze del Riesame che non ha “rispettato i principi già affermati dalle sentenze” emesse dalla stessa Cassazione e non ha considerato “compiutamente la disciplina dettata per le fondazioni politiche” nella normativa vigente all’epoca dei fatti.
“Il riesame avrebbe dovuto verificare se l’attivita’ di Open avesse esorbitato o meno dall’ambito fisiologico della Fondazione politica”
In sostanza i giudici del Riesame hanno ignorato che l’articolo 5 del dl 149 del 2015, ricorda la Suprema Corte, “espressamente riconosce e consente che le fondazioni di partito possano raccogliere fondi, erogare somme a titolo di liberalità e contribuire al finanziamenti di iniziative” e non hanno dimostrato il carattere illecito del finanziamento. Quindi “il Riesame avrebbe dovuto verificare se l’attività di Open avesse esorbitato o meno dall’ambito fisiologico della Fondazione politica” rinvenendo solo il ‘fumus’ del delitto.
Emblematico questo passaggio: ”Il Tribunale del Riesame ha inoltre ritenuto che gli scopi statutari della Fondazione OPEN fossero stati ‘in qualche modo sviliti’ in quanto la stessa si sarebbe limitata unicamente a finanziare e a supportare ‘le iniziative concepite dalle personalità politiche di riferimento’ in luogo di ‘autonome iniziative di natura politico-culturale. Ritiene tuttavia il Collegio – conclude la Cassazione- che la distinzione tra perseguimento di uno scopo politico e di un scopo partitico nell’attività della fondazione politica si riveli concettualmente esile e che la stessa sia stata affermata dal Riesame sulla base di argomenti che non rinvengono fondamento nella disciplina di legge”.
Per la quinta volta la Cassazione smentisce i magistrati di Firenze. L’inchiesta Open si sta rivelando uno scandalo ogni giorno più grande. Il tempo è galantuomo, certo, ma quanta pazienza ci vuole.
— Matteo Renzi (@matteorenzi) March 30, 2022
Lo scorso febbraio i giudici avevano ordinato la restituzione a Carrai, assistito dall’avvocato Massimo Di Noia, di quanto gli era stato sequestrato. Il deposito delle motivazioni arriva a pochi giorni dall’udienza preliminare fissata per il 4 aprile, dove il gup di Firenze dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta sulla Fondazione Open su presunte irregolarità nei finanziamenti. Tra gli indagati, oltre a Carrai, ci sono il senatore Mattero Renzi, la deputata Maria Elena Boschi, il deputato Pd Luca Lotti e l’avvocato Alberto Bianchi.
“La Cassazione demolisce l’inchiesta Open, fa cadere definitivamente il presupposto alla base dell’indagine, ovvero che la Fondazione fosse in realtà un partito, e dichiara illegittimi i sequestri. I tg Rai, che dedicarono titoli e aperture al caso, oggi daranno lo stesso spazio?”. Lo scrive su twitter il deputato di Italia Viva e segretario della commissione di Vigilanza Rai, Michele Anzaldi.
Il presidente di Italia Viva Ettore Rosato commenta: “Non farà notizia. Nessuno di quelli che ci hanno fatto le prime pagine dei giornali e hanno riempito i programmi tv per giorni ne darà notizia in modo adeguato; hanno almeno la scusa di una tragedia più seria: la guerra. Non fa nulla, però non posso non ricordare gli effetti politici di quelle decine di perquisizioni, di sequestri, di interrogatori che sul caso #Open hanno costruito il tentativo di demolizione di un partito che era appena nato. Ricordo che chi finanziava ha smesso di farlo, impaurito. Chi esprimeva fiducia nei sondaggi per noi ha smesso di farlo, dubbioso.
Ricordo la fatica di spiegare e la sofferenza umana e familiare di chi è stato infangato sui giornali. Perché anche se hai ragione, anche se è evidente l’enormità e la sproporzione della misura mai usata prima o dopo per una cosa simile, anche se è evidente il clamore mediatico voluto solo per motivazioni politiche, per farci male, spiegarlo era difficile. Noi siamo i primi ad aver fiducia nella giustizia ed essere stati oggetto di un palese abuso è stato doloroso e difficile da spiegare. Oggi lo spiega la Cassazione nelle motivazioni dell’ordinanza con cui ha annullato i provvedimenti di quei magistrati che, continuo a pensarlo, non erano guidati dall’interesse della giustizia nel loro lavoro”.
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