«In riferimento all’articolo pubblicato oggi dal quotidiano Il Riformista dal titolo Casaleggio vide Conte e la legge antifumo sparì, l’Ufficio Stampa della Presidenza del Consiglio precisa quanto segue: Nel corso dell’incontro avvenuto a Palazzo Chigi il 7 luglio 2020 tra il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e Davide Casaleggio non si è mai parlato, nel modo più assoluto, di norme o emendamenti a favore o contro qualcuno. Nel corso dell’incontro, che ha avuto una durata decisamente inferiore a quella riportata nell’articolo, il dottor Casaleggio si è limitato ad esporre il suo progetto di costituire un’associazione dedicata al padre Gianroberto Casaleggio.

Della riunione non esiste un verbale né degli appunti per la semplice ragione che la Presidenza del Consiglio adotta questa modalità di documentazione degli incontri esclusivamente quando gli incontri coinvolgono altri capi di Stato o di Governo. Quanto allo specifico emendamento sul tabacco di cui si ragiona nell’articolo, si precisa che il Presidente Conte non ne è mai stato informato: né della sua presentazione né del suo stralcio».

***

Prendiamo atto. Ma prendiamo atto anche del fatto che la Presidenza del Consiglio è stata smentita dallo stesso Casaleggio sull’oggetto del colloquio: di fronte a decine di giornalisti il fondatore del Movimento, all’uscita da Palazzo Chigi, disse che «si era parlato anche di elezioni regionali», e non quindi, come sostiene la replica di Palazzo Chigi «esclusivamente dell’associazione dedicata al padre». O Casaleggio o Palazzo Chigi non dice il vero.

Poi ci permettiamo di fare una osservazione sull’affermazione che «quanto allo specifico emendamento sul tabacco di cui si ragiona nell’articolo (vicenda Philip Morris, ndr), si precisa che il Presidente Conte non ne è mai stato informato: né della sua presentazione né del suo stralcio». Dobbiamo quindi immaginare che la politica fiscale e sanitaria in tempo di Covid non è appannaggio del Presidente, né dei suoi uffici, in particolare del Dipartimento per gli affari giuridici e legislativi con i suoi valorosi consiglieri parlamentari?

Palazzo Chigi tiene inoltre a precisare che l’incontro del luglio scorso tra il presidente del Consiglio e Davide Casaleggio, «ha avuto una durata decisamente inferiore a quella riportata nell’articolo». Ma se durò molto meno di tre ore, come abbiamo riportato ieri, perché il premier non ha mai smentito le cronache che il Corriere e Repubblica dedicarono a quello stesso incontro all’epoca? Entrambe le testate parlarono di una riunione di circa tre ore, ma da Palazzo Chigi non arrivò un fiato. Anche perché numerosi giornalisti, telecamere alla mano, videro Davide Casaleggio entrare a Palazzo Chigi alle 13 e 40, per uscirne ben dopo le 16. Effettivamente non sono tre ore ma, a occhio, circa due ore e mezzo. Detto ciò cogliamo l’occasione per rivolgere un appello al Presidente Conte.

C’è un emendamento alla legge di Bilancio che prevede di finanziare un fondo per quei malati che non possono andare in ospedale a causa della pandemia. Il fondo va finanziato con l’innalzamento della tassazione a una multinazionale del tabacco (cliente di Davide Casaleggio). Il Presidente è pronto ad appoggiare questa misura a costo zero per le casse dello Stato e a favore di chi soffre in un momento così drammatico?