La barzelletta delle larghe intese
Pd e campo largo, Letta guarda Manfredi: a Napoli da 9 mesi si litiga per 40 poltrone nelle Municipalità
Tempo quasi scaduto per le Municipalità. E il “decido io” si è trasformato in uno stallo che dura ormai da parecchi mesi. Non ci sono ancora gli assessori nei dieci parlamentini della città, o meglio su 40 posti solo 19 sono stati occupati. Sono mesi che il sindaco Gaetano Manfredi tranquillizza: se non sono in grado di mettersi d’accordo, a breve decido io. Poi lancia ultimatum: entro 15 giorni o nominate gli assessori o decido io. Nulla da fare. Le due settimane sono passate e le Municipalità sono ancora semideserte.
Domani scadranno i termini dell’invito fatto dal sindaco ai presidenti delle Municipalità. Non ci si riesce a mettere d’accordo. Non si trova una quadra. In tre Municipalità (quinta, nona e decima, tutte a guida Pd) non c’è stata ancora nessuna nomina. In due Municipalità (seconda e settima) è stato scelto soltanto un uomo su quattro. In queste settimane dove il termine “campo largo” è abusato dal centrosinistra in ambito nazionale, forte della recente vittoria ai ballottaggi in diversi capoluoghi di provincia, vale la pena ricordare l’esempio, negativo, delle larghe intese stipulate a Napoli nel corso delle ultime elezioni amministrative di inizio ottobre 2021. Gaetano Manfredi è diventato sindaco al primo turno e la sua coalizione ha conquistato le dieci Municipalità presenti in città. Bene, benissimo.
Ma poi? Da nove mesi si continua a litigare per scegliere i 40 assessori che dovranno affiancare i presidenti nel lavoro quotidiano su territori che hanno bisogno come il pane della presenza e dell’intervento della politica. Nove mesi, 270 giorni di tensioni, divisioni, veti e veti incrociati per quelle poltroncine che, da prassi, vengono generalmente assegnate nel giro di poche settimane. E invece a Napoli i supporter di Manfredi continuano a portare avanti questo teatrino. Da una parte le richieste del Pd, dall’altra quelle dei 5 Stelle, in mezzo la lista civica del sindaco arrivata seconda nella classifica delle preferenze dietro i Dem. Nelle retrovie partitini e liste, create dai politici riciclati in nuovi progetti, che adesso richiedono il proprio tornaconto.
E il sindaco? Da mesi (e non da giorni…) continua a ripetere che quanto prima deciderà lui. Ma il tempo passa e domani scade l’ennesimo ultimatum che ha lanciato. Non è il solo grattacapo che il sindaco Manfredi deve affrontare. In città c’è un’emergenza sicurezza. Inutile fare finta di niente. L’aggressione di un gruppo di venditori ambulanti alle forze dell’ordine è solo l’ennesimo episodio di violenza che si colloca nel quadro molto più ampio di una città fuori controllo.
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