La parola “patto” è entrata prepotentemente nella vita dei napoletani. Dopo Covid e resilienza, è tra quelle diventate meno sopportabili. Siamo partiti dal patto per Napoli, poi il patto educativo, poi il patto per la sicurezza, ora il patto sociale. Ma siamo sicuri che Napoli abbia bisogno di tutti questi accordi, comitati, riunioni… di lettere morte? Ieri l’ultima incontro del Comitato per l’Ordine e la sicurezza pubblica dopo gli episodi che si sono verificati in città. Sì, perché mentre noi parliamo, delle ragazzine si lanciano l’acido addosso sfregiandosi per la vita, altri si accoltellano, altri ancora sparano. Da qui la necessità, secondo il prefetto di Napoli Claudio Palomba, di un patto sociale. «A Napoli serve anche un patto sociale».

L’ultimo caso lo dimostra. Sorelle, una delle quali minorenne, sfregiate da una ragazza come loro, una zia, neanche ventenne. «Inqualificabile», bolla il prefetto, un episodio «non ricollocabile nel tema dell’ordine e della sicurezza ma in quello più ampio del disagio sociale». Ma questo lo sapevamo già, che Napoli porta una ferita profondissima colma di disagio sociale, sofferenza, degrado e anarchia è cosa nota. Ed è per questo che era nato il patto educativo, per cercare di fare qualcosa di concreto. Quel patto è stato firmato davanti ai ragazzi detenuti nel carcere minorile di Nisida, proprio lì. Ed è li che è rimasto, confinato in quel lembo di terra tra cielo e mare. Nel frattempo, ieri, si è discusso di come arginare l’emergenza criminalità: sanzioni fino alla revoca della licenza per chi vende alcol o armi ai minorenni. È una delle misure decise in sede di Comitato.

«Abbiamo concordato una serie di interventi – ha spiegato il prefetto Palomba – da un rafforzamento dei controlli soprattutto in alcune zone, seguirà a brevissimo un tavolo tecnico anche concordato con il sindaco che ci ha rappresentato la necessità di un intervento specifico su piazza Garibaldi, e si interverrà anche nelle scuole. Ma soprattutto concorderemo delle misure sanzionatorie nel caso di abuso e vendita di alcolici ai minorenni fino alla revoca della licenza, e altrettanto nel caso di vendita di armi o coltelli a soggetti minori. A questo si aggiungerà il rafforzamento dei sistemi di videosorveglianza a breve». Poi l’intervento del Sindaco che ha sottolineato la necessità di un incremento di forze di Polizia sollecitando, ancora una volta, l’aiuto di Roma. «La dotazione di personale delle forze dell’ordine in più che è arrivato da Roma è chiaramente insufficiente per le problematiche di un’area turistica come quella di Napoli ma anche le isole, pensiamo a Ischia e Capri, e alla costiera sorrentina. Noi abbiamo bisogno di più uomini delle forze dell’ordine per affrontare una presenza turistica che chiaramente porta economia alla città, ma richiede un maggiore controllo del territorio».

E ancora, il primo cittadino ha invocato l’aiuto di tutti. «Noi faremo la nostra parte con i vigili. Già stasera ci saranno dei servizi straordinari della polizia municipale a piazza Garibaldi. Ma da soli non possiamo dare una risposta alle problematiche che ci sono, serve un grande impegno collettivo e un maggior impegno a livello governativo». Ed è vero, abbiamo bisogno di più agenti, di interventi per il sociale, di scuole decenti e della mano di Roma. Ma soprattutto, abbiamo bisogno di azioni.

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Giornalista napoletana, classe 1992. Affascinata dal potere delle parole ha deciso, non senza incidenti di percorso, che sarebbero diventate il suo lavoro. Segue con interesse i cambiamenti della città e i suoi protagonisti.