È l’una di una calda e soleggiata domenica pomeriggio d’estate quando il Ministero delle Imprese e del Made in Italy decide di uscire con un comunicato stampa: “In merito a notizie di stampa il Mimit precisa in una nota che i prezzi medi nazionali del gasolio e della benzina sono ben al di sotto dei 2 euro/lt“. Ma cosa è successo se intraprendenti funzionari ministeriali hanno sfidato il solleone per mettere questo annuncio nero su bianco? È successo che alcuni organi di stampa, tra cui Il Riformista questa mattina, hanno messo in evidenza i fortissimi aumenti dei prezzi dei carburanti in particolare lungo le autostrade, guarda caso mentre è appena iniziato il tradizionale esodo estivo che porterà gli italiani nei luoghi di vacanza durante il mese di agosto, e che il nostro direttore, Matteo Renzi sempre questa mattina ha ricordato in un tweet che i prezzi così alti sono anche dovuti al fatto che dal primo di gennaio del 2023 sono state riaumentate le accise sui carburanti dopo che il governo di Mario Draghi le aveva ridotte. Così come ha ricordato quando Giorgia Meloni, allora capo di un partito di opposizione, usava criticare i prezzi dei carburanti gravati dalle accise, per poi alzare ella stessa il costo della benzina, da Premier in carica.

Ma è tutto vero ciò che scrive il Ministero? Davvero sono casi isolati? Davvero sono l’eccezione che conferma la regola i prezzi sopra i 2 euro al litro per quanto riguarda la benzina? Andiamo a verificare. Prendiamo come attendibile lo stesso osservatorio prezzi del Ministero delle Imprese e prendiamo come riferimento il prezzo della benzina “servita”, non quella self service.

La tratta più classica: l’A1 Milano Napoli

64 sono gli impianti di rifornimento lungo l’autostrada per eccellenza, la mitica A1 che da Milano porta a Napoli: orbene, due sono gli impianti che secondo l’osservatorio dei prezzi del Ministero hanno un prezzo sotto i 2 euro al litro, tutti gli altri 62 sono al di sopra. Esempi? All’autogrill Giove ovest, un po’ prima di Roma, il prezzo è di 2,499 euro litro. 2,459 invece si toccano all’autogrill Badia al Pino Est, in provincia di Arezzo, direzione nord. 2,399 è invece il prezzo ad Arda Ovest, in provincia di Piacenza, direzione sud. Male anche per quanto riguarda il self service: sono “solo” una decina i distributori che vanno oltre i 2 euro al litro, ma la maggior parte sfiorano quella cifra e sono sopra i 1,990 euro litro.

L’autostrada più trafficata d’Italia: l’A4, da Torino a Trieste

La chiamano la “Serenissima“. Il nome non è particolarmente azzeccato, visto che è la strada più trafficata d’Italia.  E non è neppure azzeccato, visto che i prezzi della benzina rendono per niente sereni i viaggiatori. Dei 49 impianti di distribuzione lungo il percorso, non c’è nessun benzinaio che fa pagare la benzina “servita” meno di 2 euro al litro. E va male pure per il “self service”: dei 49 impianti, ben 18 sono sopra i 2 euro al litro e trovarne uno sotto i 1,995 euro litro è pressoché impossibile.

Un altro classico dell’esodo estivo: l’A14 Bologna Taranto

E’ l'”Adriatica”, una delle autostrade più trafficate d’Italia, quella che porta i turisti in riviera romagnola, sulle coste marchigiane e nella splendida Puglia. Sono 60 gli impianti di distribuzione lungo il percorso. Uno solo è il benzinaio che fa pagare sotto i 2 euro al litro la benzina “servita”: è l’encomiabile Santa Eufemia Ovest in provincia di Ravenna, direzione sud. Tutti gli altri 59 sono sopra i 2 euro al litro. Male anche per quanto riguarda la benzina self service: sono 13 i distributori sopra i 2 euro e la maggior parte degli altri ha un prezzo superiore a 1,995 euro.

Conclusioni

Certo, i prezzi medi saranno sicuramente, come dice il Ministero delle Imprese, al di sotto della soglia dei 2 euro al litro. Ma la canicola estiva ha impedito ai funzionari ministeriali, così solerti a scrivere un comunicato stampa la domenica mattina per correre ai ripari di una situazione evidente, di vedere la realtà: e la realtà è che lungo le autostrade italiane è un vero e proprio salasso per tutti gli automobilisti e che trovare la benzina sotto i 2 euro non è affatto semplice. Certo, non sarà tutta colpa dell’aumento delle accise, come anche stamani ha ricordato il direttore de Il Riformista Matteo Renzi: ma i dati ci dicono che quando Mario Draghi le aveva abbassate, il calo era stato molto sensibile, intorno ai 30 centesimi al litro. Quei 30 centesimi che ora farebbero molto, tremendamente comodo.

 

Redazione

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