Non ci sono focolai, la Campania non rischia di diventare zona rossa e, quindi, da oggi tutti in classe. Lo ha deciso il Tar che ha sospeso l’ordinanza firmata dal presidente Vincenzo De Luca secondo la quale gli alunni di scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado sarebbero dovuti rientrare a scuola il 29 gennaio.

“Il solo dato dell’aumento dei contagi nel territorio regionale – si legge nelle motivazioni del Tar, che rinvia la trattazione collegiale alla camera di consiglio dell’8 febbraio – neppure specificamente riferito alla popolazione scolastica (nei confronti della quale, peraltro, operano le vigenti disposizioni precauzionali in caso di accertata o sospetta positività) e peraltro neppure certo (posto che se ne lamenta al contrario l’incertezza derivante dall’incompleto tracciamento) e la sola mera possibilità dell’insorgenza di ‘gravi rischi’, predicata in termini di eventualità, non radicano (né radicherebbero) per sé solo la situazione emergenziale, eccezionale e straordinaria, che, in astratto, potrebbe consentire la deroga alla regolamentazione generale” tra l’altro “già considerati, e ampiamente, dal legislatore nazionale”.

In sostanza il Tar accoglie il ricorso dei genitori no Dad e l’istanza cautelare presentata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dai Ministeri dell’Istruzione e della Salute. Durissimo il premier Mario Draghi: «Non andare a scuola e poi in pizzeria la sera e a fare sport il pomeriggio? Non ha senso chiudere la scuola prima di tutto il resto, non ci sono i motivi per farlo, la situazione è molto diversa grazie ai vaccini. la Dad – ha affermato il premier- procura diseguaglianze destinate a restare nel futuro». Poi la stoccata a De Luca: «Tutto quello che abbiamo deciso si fonda su un dialogo con gli enti locali che è costruttivo ed è continuo. Probabilmente – ammette Draghi- ci sarà un aumento delle classi in Dad ma quello che va respinto è il ricorso generalizzato alla Dad».

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Giornalista napoletana, classe 1992. Vive tra Napoli e Roma, si occupa di politica e giustizia con lo sguardo di chi crede che il garantismo sia il principio principe.