Trump è una delle figure più controverse della scena mondiale negli ultimi decenni. Divide nettamente l’opinione pubblica. Ed è proprio pensando alla polarizzazione che viene in mente quando nel 1971 Donald divenne direttore dell’azienda creata dal padre, modificandone il nome (in Trump Organization) e moltiplicando gli utili. Ha avuto tre matrimoni e cinque figli e una vita privata piena di eccessi, con varie accuse e denunce a suo carico, fino all’ultimo processo nel quale è stato condannato in primo grado per 34 capi d’accusa. Perché, quindi, è stato nuovamente eletto?

Come accaduto anche in altri paesi le destre hanno avuto un largo consenso popolare grazie allo straripante insinuarsi del pensiero ‘disgregativo’. Intendendo il timore di disgregazione dei princìpi tradizionali, come la famiglia, l’identità nazionale, la sicurezza. Trump è un conservatore innovativo, vuole modernizzare la nazione ma recuperando i valori della storia. Quando dice che esistono solo due generi attira un consenso eccezionale, come quando dice che gli immigrati clandestini che compiono reati saranno espulsi.

Anche la sicurezza è una priorità. Basta passeggiare per le strade di New York per rendersi conto del degrado, ragazzi zombie che fanno uso di fentanyl e gang di immigrati clandestini. In un momento di estrema confusione, in cui gli eccessi della cultura woke hanno permesso che i diritti di tutti fossero sovrastati dalla dittatura delle minoranze, gli americani vogliono essere rassicurati. Il rispetto dei diritti delle minoranze è sacrosanto, ma non possono diventare una psicosi che sfocia nella censura o nella ipocrita cancel culture, che ci renderà solo più ignoranti.

Quando assistiamo ai nostrani dibattiti televisivi, sentiamo i guru dell’élite della sinistra, che pensano di avere la verità in tasca, sbeffeggiare gli elettori dei partiti di destra per la loro mancanza di cultura. La realtà è che le persone hanno bisogno di poche, semplici ma importanti cose, e le parole di Meloni o Trump, a dispetto della superiore cultura elitaria dei guru, sottendono proprio alla semplicità, ai primari bisogni della gente. La politica dovrebbe essere questo: ascolto e capacità di dare risposte ai problemi reali dei cittadini.

Certo, Trump porta con sé i suoi eccessi, tuttavia il sistema istituzionale degli Stati Uniti, con i suoi contrappesi e la divisione dei poteri, è progettato per garantire che nessun leader possa agire senza limiti. È un sistema democratico che nelle sue fondamenta dispone di meccanismi di controllo e bilanciamento in grado di mitigare derive estreme. Piuttosto che lasciarsi prendere dall’allarme, è utile invece analizzare i fatti con lucidità e concentrarsi sulle dinamiche politiche più ampie, evitando di amplificare inutilmente il sensazionalismo. E di prendere atto che – al di là dei suoi eccessi comunicativi – Trump è il quarantasettesimo Presidente degli Stati Uniti d’America.