“Reddito di cittadinanza dignità lavorativa”. C’è scritto così sulla maglietta che indossa Paolo Maisto, napoletano di 46 anni, mentre spazza le strade della sua amata città. Non è uno spazzino ma semplicemente una persona che prende il reddito di cittadinanza e che vuole sentirsi utile per tutta la comunità. “Di tempo libero ne ho in gran quantità – dice Paolo – così ogni giorno scendo in strada e pulisco gli angoli della città che vedo sporchi. Insieme ad altri volontari abbiamo anche sistemato delle panchine e riqualificato le aiuole. Io non voglio il reddito di cittadinanza gratuito, io voglio la dignità, che è il lavoro”.

Paolo da circa 30 mesi recepisce il reddito di cittadinanza. È stato convocato per qualche colloquio ma di reali offerte non se n’è vista l’ombra. “Di stare con le mani in mano non mi va e allora faccio quel che posso per gli altri – spiega Paolo – Mi sono comprato guanti scopa e buste e pulisco. In tanti dicono che noi che percepiamo il reddito siamo un rifiuto della società o parassiti. Io non mi ritengo tale e ci metto tutta la buona volontà per dimostrare che voglio essere utile”.

Così Paolo ha ripulito solo negli ultimi giorni via Conte della Cerra, accanto all’Asl Napoli 1. “Ho ripulito di tutte le erbacce, delle feci dei cani, sono già venuto due volte su via Girolamo Santacroce, Salvator Rosa, le aiuole di fronte al ristorante Ciro a Mergellina, la spiaggia. L’ho fatto anche insieme ad altre persone che si dedicano a pulire la città”. Paolo ha ripulito anche i giardinetti di piazza Cavour da anni lasciati all’incuria e all’abbandono. “Bottiglie, siringhe, feci, spazzatura, coperte…c’era davvero di tutto – continua Paolo – era diventata una questione di principio: dicevano che ci volevano 10 persone e invece bastava solo un po’ di buona volontà. Così ho ripulito tutto”.

Quella di Paolo è anche un’iniziativa di protesta: “Voglio dire alla Politica che noi percettori del redito di cittadinanza non siamo gente che non vuole lavorare, è lo Stato che non ci usa per lavorare. Per esempio le strade di Napoli sono sporche? Mandate noi a pulire. Evidentemente gli spazzini non sono abbastanza e non ce la fanno, perché non prendere a lavorare noi?”. Paolo per tanti anni ha lavorato ma era irregolare. Poi ha avuto bisogno di sottoporsi a diverse operazioni, e non riusciva più a lavorare per cui “arrangiava come poteva”. A un certo punto ha fatto anche il parcheggiatore abusivo. “Avevo fame e non sapevo come fare, sapevo che era sbagliato ma mi ha permesso di vivere per un certo periodo. Ma è durato poco e poi ho smesso. Ora ho l’opportunità del reddito di cittadinanza ma preferirei tanto di più lavorare perché il lavoro è dignità”.

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Giornalista professionista e videomaker, ha iniziato nel 2006 a scrivere su varie testate nazionali e locali occupandosi di cronaca, cultura e tecnologia. Ha frequentato la Scuola di Giornalismo di Napoli del Suor Orsola Benincasa. Orgogliosamente napoletana, si occupa per lo più video e videoreportage. È autrice anche di documentari tra cui “Lo Sfizzicariello – storie di riscatto dal disagio mentale”, menzione speciale al Napoli Film Festival.